Fatacarabina

Fatacarabina

mercoledì 11 marzo 2009

Mai saltar un passaggio

Stanotte ho sognato. Era uno di quei sogni tutti colorati, in cui senti anche gli odori perfettamente, in cui partecipi attivamente. Suonavano alla mia porta e io mi alzavo, tutta arruffata, dentro al mio strepitoso nuovo completino intimo, e andavo, assonnata, a vedere chi era. Ed era un uomo, e chiedeva di salire. Un nome che avevo sentito e la sorpresa dell'arrivo inatteso mi ha reso elettrica. E allora io correvo a metter il mio strepitoso kimono, sistemavo i capelli in velocità per togliere il nido di rondini, lisciavo la pelle del viso, e a piedi nudi correvo ad aprire, preparandomi all'inatteso incontro con il migliore dei sorrisi stampato sulle labbra. E lui saliva le scale e mi fissava orgoglioso.
Poi un rumore mi ha svegliato, era il campanello di casa. E sono corsa, senza pensarci, ad indossare il kimono, a sistemarmi i capelli, e poi ad aprir la porta, senza prima sincerarmi di chi fosse a suonare ( ma cavoli, nel sogno lo sapevo già, quindi...) attendendo questo splendido essere inatteso e ignoto, con un sorriso che da solo faceva primavera. Mi vedevo attorno i fiori sbocciare e chinar il capo, in omaggio a cotanta baldanza mattutina.
Quando l'ufficiale giudiziario è venuto su per le scale per consegnarmi l'atto di citazione, e mi ha fissato, con uno sguardo da branzino al sale, mi sono accorta di aver saltato un passaggio fondamentale.
Unica consolazione, mi ha detto che gli sembravo la Wanda sulla scala intenta a spargere baci e sorrisi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sentimentaaaal... come un sogno incompiuto,
come questo saluto
che il cuore sa dar, sentimentaaaaal ;)

fatacarabina ha detto...

alla fine ho cantato, tanto la figura era fatta :))

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