Fatacarabina

Fatacarabina

lunedì 30 giugno 2008

Intercettazioni

Per capire: ecco l'analisi dettagliata del disegno di legge del Governo del consigliere nazionale Unci Alessandro Galimberti .

Articolo 1
c.1) Amplia i doveri di astensione del giudice, aggiungendo l'ipotesi se ha pubblicamente rilasciato dichiarazioni sul procedimento affidatogli.
c.2 e 3) Prevede una nuova ipotesi che obbliga il procuratore capo a sostituire il pm durante l'udienza, se questi è stato nel frattempo indagato per il reato di rivelazione di segreti d'ufficio (relativi al suo procedimento). Analogo potere ha il procuratore di corte d'appello su capo e sostituti della procura.
Articolo 2
Modifica la disciplina del segreto, stravolgendo la norma chiave della procedura penale, art 114 cpp (copiando pedissequamente dal ddl Mastella). Vieta la pubblicazione del contenuto degli atti di indagine, anche parziale e in forma riassuntiva, sia degli atti del pm sia della difesa fino alla chiusura dell'indagine preliminare ovvero fino dopo l'udienza preliminare, anche se non sussiste più il segreto.
Pertanto non potranno più essere pubblicate nemmeno le ordinanze di custodia cautelare.
Inoltre, come il ddl Mastella, vieta per sempre la pubblicazione di conversazioni intercettate e anche di flussi telematici (posta elettronica etc) di cui sia stata disposta la distruzione - perché non rilevanti ai fini del procedimento per cui sono state attivate - senza distinguere tra posizione dell'indagato e quella di terzi estranei.
La modifica dell'art. 115 cpp impone poi al procuratore della repubblica di informare immediatamente il Consiglio dell'ordine dei giornalisti per le violazioni del divieto di pubblicazione: il consiglio dovrà adottare un provvedimento entro 30 giorni, potendo disporre la sospensione disciplinare fino a tre mesi del giornalista.
Articolo 3
Nuovi limiti per intercettazioni telefoniche, acquisizione tabulati, e intercettazioni ambientali. Alza da 5 a 10 anni la pena che rende attivabili tali mezzi di prova. Il limite resta a 5 anni solo per i delitti contro la pubblica amministrazione. Limite di 5 anni di pena anche se si tratta di reati contro la persona, ma solo se sia la parte offesa a chiedere l'attivazione nei luoghi (e/o utenze telefoniche) di sua disponibilità.
Articolo 4
Il decreto che autorizza le intercettazioni è firmato dal tribunale collegiale, e non più dal giudice preliminare. Le intercettazioni devono essere assolutamente indispensabili per provare il reato e analiticamente giustificate dal pm che le chiede (ma per mafia, terrorismo e minaccia con il mezzo del telefono bastano sufficienti indizi). Il decreto vale 15 giorni, rinnovabile di volta in volta per un massimo di tre mesi.
Articoli 6, 7 e 8
Modalità di svolgimento e acquisizione delle intercettazioni. Tra l'altro: consentito l'uso in un procedimento diverso solo se si tratta di gravi reati (mafia, terrorismo, traffico di armi, di droga, violenza sessuale, rapina, sequestro di persona etc).
Articolo 9
Modifica l'art 292 cpp. Il giudice non può più inserire le intercettazioni telefoniche all'interno dell'ordinanza di custodia cautelare; può richiamarle solo nel contenuto e deve allegarle a parte nel fascicolo del futuro processo.
Articolo 10
L'obbligo del segreto si allarga a tutta l'attività (e non più solo agli atti) di indagine di pm e polizia giudiziaria.
Il pm non potrà più disporre in via eccezionale e con decreto motivato (quindi per necessità di indagine) la pubblicazione di atti dell'inchiesta.
Articolo 11
Allargamento dei casi dell'arresto obbligatorio in flagranza.
Articolo 12
Istituisce il funzionario responsabile della conservazione di verbali e dei supporti informatici contenenti le intercettazioni. Nuove regole di informazione obbligatoria alle amministrazioni da cui dipendono impiegati dello stato e ministri di culto indagati o arrestati.
Articolo 13
Modifiche al Codice penale.- Rivelazione illecita di segreti relativi a procedimento penale: pena aumentata fino a 5 anni per agente qualificato (magistrato, ufficiale di pg, cancellieri e impiegati), 1 anno se la rivelazione è per colpa. Pena di un anno anche per i testimoni che parlino dopo aver deposto.- La violazione di domicilio (3 anni di reclusione) si estende a ogni luogo privato.- Nuovo reato di accesso abusivo (informatico, ndr) ad atti del procedimento penale. Chiunque è soggetto a pene da 1 a 3 anni.- Pubblicazione arbitraria di atti del procedimento. Modificato l'art. 684 del codice penale: l'arresto (nel massimo) passa da 30 giorni a sei mesi, l'ammenda (nel massimo) da 258 a 750 euro.Se la pubblicazione riguarda però le intercettazioni telefoniche, tabulati, intercettazioni ambientali o di flussi informatici, l'arresto sale fino a 3 anni e la multa fino a 1.032 euro.
Articolo 14
Responsabilità dell'editore per in relazione all'art 684cp (pubblicazione arbitraria di atti). Sanzione pecuniaria da 100 a 300 quote (cioé da 25.800 euro a 465 mila euro, a seconda delle dimensioni e dei bilanci aziendali).
Articolo 15
Rettifiche. Modifiche alla legge sulla stampa (47/1948). Per radio e tv la rettifica deve essere pubblicata entro 48 ore dalla richiesta con le medesime modalità e fascia oraria della notizia cui si riferisce Per i siti informatici entro 48 ore dalla richiesta con le stesse caratteristiche grafiche, modalità di accesso e visibilità.La rettifica va pubblicata senza commento.Per la stampa non periodica l'autore e i co-obbligati devono provvedere entro 7 giorni alla pubblicazione della rettifica a proprie spese su due quotidiani nazionali.
Articolo 16
Abrogazione tecnica.
Articolo 17
Modifiche al codice della privacy (196/2003). In caso di violazione nella modalità di trattamento dei dati, il Garante può disporne il blocco quando vi è il concreto rischio del verificarsi di un pregiudizio rilevante per uno o più interessati. Il Garante può disporre anche la pubblicazione della decisione su una o più testate; l'Ordine nazionale e i consigli regionali, ma anche le associazioni di editori, possono far pervenire memorie difensive, o chiedere di essere sentiti.L'inosservanza delle decisioni del Garante è punita con la reclusione da tre mesi a due anni.
Articolo 18
Le modifiche contenute in questo disegno di legge non si applicano ai procedimenti pendenti alla data dell'entrata in vigore della legge.

sabato 28 giugno 2008

Missione compiuta


Rubo questa foto ( e mi auto-denuncio) dal sito dei colleghi cronisti veneti ma mi perdoneranno. Missione compiuta. La prima protesta contro le leggi-bavaglio è andata in porto, con un buon risultato. E' solo l'inizio

venerdì 27 giugno 2008

Manifestiamo

FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA
Sindacato Giornalisti del Veneto
Unione Nazionale Cronisti Italiani

Dei 18 articoli del Disegno di legge sulla tutela della privacy solo il 17° riguarda veramente nuove norme sulla riservatezza dei dati. Tutti gli altri sono stati pensati per impedire ai giornalisti di scrivere. Il tutto in una forma che va a colpire il diritto dei cittadini di essere informati e il nostro diritto di informare in quanto giornalisti.E state attenti: giornalisti di tutti i tipi saranno imbavagliati: giudiziaristi che non scriveranno più nulla, neristi che non potranno scrivere nemmeno più di arresti o confessioni (atti giudiziari), colleghi di bianca che non dovranno disturbare gli amministratori, dato che ogni problema (esposti, notifiche ecc) che sia oggetto d'indagine non potrà più essere trattato.Con un panorama del genere si può ancora parlare d'informazione?Per questo come Gruppo cronisti veneti, assieme a Sindacato giornalisti del Veneto, Unione nazionale cronisti italiani e Federazione nazionale della stampa italiana abbiamo organizzatoSabato 28 giugno, alle 9 a Rialto, Venezia (di fronte al tribunale, fermata Linea 1 Mercato Rialto)la prima risposta a livello nazionale per dire "No ai bavagli, sì al diritto d'informazione" e per spiegare ai cittadini i pericoli nascosti in questo disegno di legge per il futuro della libertà di stampa e della democrazia.Concluderemo alle 11 in piazza San Marco.Al nostro fianco ci saranno i rappresentanti di Unci, Fnsi, Sgv e Ordine.Riguarda tutti, partecipiamo tutti, nessuno escluso.

giovedì 26 giugno 2008

No schedatura

No alla schedatura dei cittadini Rom in Italia
Una petizione indirizzata al presidente Berlusconi è su internet al sito
www.ipetitions.com/petition/noschedatura

Basta una firma per esprimere il nostro dissenso
Io l'ho già fatto

mercoledì 25 giugno 2008

Pedalare

Sono qui alle prese con il gran premio della montagna, in 40 metri quadri. Nelle orecchie un buon sano rock, nella mente ancora l'ultima puntata di "Quo vadis, baby". Attorno a me gente che manco conosco, passa e con un cenno saluta.
Vita da palestra, eppur bisogna andare.
Per non cadere nel torpore, per ricordare al nostro corpo di produrre utili sostanze che ci regalino, dopo tanta stanchezza, un attimo di serenità.
Su e giù per la montagna, in 40 metri quadri, e posso anche permettermi di correre senza gli occhiali. Tanto anche se non ci vedo, non ammazzo nessuno.
Non ci sono valli incantevoli, alberi secolari, attorno a me. Piuttosto mascelloni e tipette, appena usciti da una sfilata di moda sportiva. Io invece, come la Giorgia Cantini, amo sporcarmi le mani, anche con il sudore. Ed allora, l'imperativo in questi giorni afosi è pedalare. Per il resto, vedremo che aria tira.

il bicipite

Non riesco a staccare gli occhi da lui. Liscio, gonfio, color del caramello.
Lo vedo muoversi, fermarsi ad un passo da me e sussulto.
Cosa sia?
Vorrei tanto morderlo, per sapere che gusto ha.
Mi immagino abbia il sapore del mare, frizzante e pungente
Un odore di quelli che richiamano alla mente follie estive.
Ma poi si allontana, ed allora lo cerco ma solo con gli occhi
per non perderne le movenze.
Lo vorrei più vicino ma al solo pensiero mi viene anche da ridere.
Mi sono innamorata di un bicipite.

domenica 15 giugno 2008

tera e aqua

Sull'ultimo numero di "Tera&Aqua" edito dagli amici dell'Ecoistituto del Veneto è stata pubblicata la mia poesia "I cani di Valparaiso". 

Medusa



Questo post stavolta e' un omaggio. Ad una amica che ha saputo, tra pochi, conoscermi meglio di tanti altri. Una sorella nel senso meraviglioso di un termine che puo' andare oltre i legami di sangue ed essere altrettanto forte.
La Gigante è un essere strano, quando pensi di conoscerla ti spiazza con una novità inattesa. Quando pensi si sia calmata scopri che invece e' tutta una fuoco. Quando ti da l'idea di non fare nulla, beh invece lei sta covando una marea di idee. E' una che sperimenta, sempre. Ed ha il coraggio di farlo, anche se poi ne esce delusa, se si sente di non valere niente. Di me ha saputo cogliere una essenza che da anni preferisco non far notare al mondo che mi circonda,  e l'ha trasportata in una serie di quadri stupendi che qui, dopo anni, ho finalmente deciso di mettere in mostra.Uno e' nella mia casa, e' come guardarsi allo specchio ogni giorno davanti ad un vetro che guarda oltre la carne.

Spero che la Gigante continui a creare. Questi sono solo dei quadri giovanili, che amo tanto perche' sono un pezzetto di me, ma la Gigante in questi anni ha creato tanto di meglio. 


lunedì 9 giugno 2008

Goditi il silenzio

Goditi Il Silenzio
Parole come violenza
Rompono il silenzio
Arrivano irrompendo
nel mio piccolo mondo
Doloroso per me
Mi trafiggono
Non puoi capire
Oh mia piccola ragazza
Tutto quanto ho mai voluto
Tutto quanto di cui ho avuto bisogno
E' qui nelle mie braccia
Parole sono davvero non necessarie
Possono solo fare male
Le promesse sono dette
per essere spezzate
I sentimenti sono intensi
Le parole sono devianti
I piaceri restano
Cosi il dolore
Le parole sono senza senso
e dimenticabili
Tutto quanto ho mai voluto
Tutto quanto di cui ho avuto bisogno
E' qui nelle mie braccia
Parole sono davvero non necessarie
Possono solo fare male
Goditi il silenzio

sabato 7 giugno 2008

Lo spirito del mate




Ci ha ristorato, protetto ma anche punito.

Gli argentini, anche se l'italianità scorre ampiamente nel loro sangue, hanno imparato a fare a meno del caffè e a preferire il mate. E nei miei viaggi, da cinque anni a questa parte, ho imparato a convivere con questa pianta, tritata, che si beve come un thè ma con un rituale che rende l'appuntamento con mate e bombilla decisamente più divertente.

Perchè il caffè lo puoi bere da solo, ma il mate lo devi assolutamente gustare in compagnia. Meglio se seduti in cerchio, con la zucchetta svuotata che contiene l'amara bevanda che passa di mano in mano. Facile? No.

Perchè non basta bere dalla speciale cannuccia ma bisogna evitare, nonostante la temperatura da ustione, di fare soffi e rigurgiti che possano infastidire lo spirito del mate.

Sì, avete capito bene: anche il mate ha uno spirito. E come tutti gli spiriti, anche se è quello di una pianta, se infastidito si può anche irritare. E allora il viaggio può diventare una vera avventura. Del resto senza colpi di sfortuna, non ci sarebbe nulla da raccontare al rientro a casa. E il mate lo sa...

Lo abbiamo capito subito, a nostre spese

A San Salvador de Jujuy dove , raccontano i residenti, non piove mai, il nostro arrivo dopo una sorsata

di uno dei compagni di viaggio, è stato decisamente....umido. Il tempo di quattro passi nel mercatino coperto del paese e la pioggia è iniziata a scendere.

Un signore del mercato guarda fuori e rivela sicuro: "Smette subito". Certamente.

Siamo stati investiti da un nubifragio che ha trasformato le strade in torrenti ed il nostro unico obiettivo è stato quello di rimetterci in fretta in viaggio. Fortunati? No, lo spirito del mate ci ha inseguito strada facendo, regalandoci pochi chilometri fuori da San Juan mentre procedevamo verso Catamarca, anche il primo brivido con la rottura di una gomma. Finiamo a bordo strada, sotto una pioggia battente e neanche i poliziotti di passaggio si fermano ad aiutarci.

La salvezza saranno i volti perbene di due camionisti boliviani, capaci di mettere in funzione il "gato" ( ovvero il crick) del nostro furgone a noleggio che intanto si era completamente allagato, mandando fuori uso pure le plafoniere delle luci interne. Quando con il buio siamo arrivati a Catamarca, nell'ostello Malka dove avevamo prenotato, eravamo sopraffatti; bagnati fradici, infreddoliti, stanchi. L'ostello era una meraviglia, stanze con letti di legno e coperte calde, un bagno accogliente. La stanchezza grazie ad una doccia calda diventa affrontabile ( non per tutti, M. crolla sul letto e si farà 14 ore di sonno ininterrotto) ma poi è l'immancabile rito del mate a salvarci da una quasi certa influenza.

E stavolta tutto fila liscio, anzi la stanchezza lascia il posto all'allegria con una spassosa partita a domino in cucina e poi l'allegra passeggiata nel paesino, con una illuminazione pubblica che garantisce assoluto buio e tra le case di terra, verso l'unico ristorante. Una "pèna", ovvero una locanda, dove si suona e si mangia tutti assieme in un clima rilassato. E anche lo spezzatino di lama diventa una leccornia da alta cucina. Lo spirito del mate tutto disfa e tutto rimette a posto.

Con il passare degli anni, e gli assaggi, il mate ha capito che eravamo amici, lontani, ma fedeli. Ed ha scelto di sopportare i nostri errori. Ma ogni volta che tocchiamo la zucchetta, ora stiamo decisamente più attenti.

Lo spirito del Mate ci controlla, è meglio non dimenticarlo mai.


ma che succede

Venezia si e' scoperta razzista? Il campo Sinti che il Comune di Venezia intende realizzare a Mestre, al posto del vecchio campo aperto da anni nella stessa strada, ma dall'altra parte della circonvallazione è stato osteggiato in questi giorni dalla Lega Nord e dal Pdl. Si spendono soldi per dare case nuove a popolazioni nomadi, quando in città tanti cittadini sono alle prese con il problema della casa . Questa e' la critica.
  Dissentire è lecito ma i toni utilizzati in questa protesta che ha visto impegnati i futuri vicini di casa dei Sinti e i partiti del Pdl contro il progetto che da qualcosa come dieci anni attende di essere realizzato ha portato alla luce un problema che nella nostra città, da sempre a sinistra , se ancora ha un senso usare questo termine, si è cercato di non vedere.
 Tanti non hanno compreso cosa c'era dietro la decisione della giunta Cacciari che ha applicato, tra i pochi Comuni in Italia, le direttive che prevedono di tutelare e favorire l'integrazione dei Sinti, in quanto minoranza etnica. Troppo facile criticare politiche a favore dei cosidetti zingari, termine che comunemente finisce con il far rima con delinquente. Le cose non stanno così. I Sinti sono cittadini italiani, residenti nel nostro Comune. Cittadini come noi a cui va garantito un diritto sancito per legge. Quello di vivere con dignità la loro condizione di comunità, nel rispetto delle loro tradizioni. In campi non melmosi, ma in un bungalow dignitosi.
E' sbagliato tutto questo o la paura del diverso, di ciò che non conosciamo ci spinge a non rispettare le leggi e le decisioni della politica, approvate in passato anche con il voto dell'opposizione che oggi protesta. Poco importa se i manifestanti erano pochi. In realtà c'è chi dal salotto di casa ha approvato la protesta. Ho conosciuto tempo fa un giovane camerunense che mi ha candidamente spiegato di preferire il rigore leghista della città di Treviso all'incoerenza di centrosinistra di Venezia, dove tutti a parole sono tolleranti mentre nei fatti invece ti negano una casa in affitto se sei di colore e il lavoro, beh quello c'è ma in nero, perchè conviene. Integrazione nei fatti, non solo nelle parole, è quella di cui abbiamo bisogno.
Venezia deve capirlo in fretta e rimboccarsi le maniche affinchè il germe del razzismo non abbia facile presa anche a casa nostra. 

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