Le mie mani, su di te, le poserei a lungo, con pazienza. Per scoprire gli incavi nascosti, imparare la strada e non dimenticarla, per sentirti sorridere al buio delle mie ricerche e dei trabocchetti sotto pelle che hai preparato per mettermi in difficoltà e incitarmi alla scoperta, senza lampada ad olio ad illuminarmi la via più facile.
Le mie mani, su di te, le poserei dolcemente, senza aggredire, scivolando sul velluto del suo sentire e poi, spossata, mi lascerei percorrere come una strada, per vedere quanto sei bravo a scovarmi un infinito dentro in cui puoi perderti a tuo piacimento, in silenzio. Che alle mie mani non devi dire, né indicare, né suggerire e io alle tue lascerei la libertà di inventare.
Devi solo intrecciar le tue dita con le mie e lasciar che la radice si formi, cerchi la via verso la terra, si dilati, pompando la linfa e la lasci scorrere e , in questo fluire, le parole escono senza il bisogno di dirle. E il fiato ci servirebbe solo a respirare e ne uscirebbero comunque inattese tonalità e punteggiature nuove.
Potremmo lasciarle scivolare, tra le nostre dita, queste parole nuove; potremmo divertirci a lanciarle in aria tanta è la loro leggerezza e poi potremmo farle cadere, racchiuse una ad una in una goccia, sull'ombelico per giocare a farle correre, come si faceva in spiaggia con le biglie da bambini, formando i percorsi che vogliono lungo il petto e le gambe. Io potrei rincorrere le tue, imparando a starti dietro; tu potresti assaggiare le mie, scaldarle tra le mani fino a fonderle e farci quel che vuoi. Potresti passarmi attraverso e andar oltre, lasciandomi con una scottatura che pulsa ogni volta che mi torni in mente.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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4 commenti:
un post intenso (in tutti i sensi!)
sono contenta che ti piaccia
una canzone, ancora più che una poesia.
oh, curiosità: il captcha che ho qua sotto ora dice: sesse (!)
intenderà organi riproduttivi femminili? ;-)
credo di sì.....ahahahah
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