Fatacarabina

Fatacarabina

mercoledì 25 novembre 2009

Io e il mietitore

Allora, volevo dirti che vita o morte, io devo scrivere il tempo che basta, per dirti, che vita o morte, o morte o vita, qua non è mica più tutta campagna, ma c’è il sole e a volte dalla finestra la vedo, la campagna, e mi penso che la morte è una cosa lontana, che non mi appartiene, che mi rifugge , che non mi è amica e che non sarà mai mia vicina di casa. Penso questo, guardando dalla finestra, mentre gioco a questo giochetto infernale, per cui o scrivo o sono un kamikaze che si fa fuori con la katana. Almeno fosse di Hanzo sarei contenta, di acciaio lustrissimo e affilato, sarebbe cosa nobile, assai. E invece mica so come sarà questa katana del cavolo, quando arriverà. Chi? Il tristo mietitore senza falce ma con la Katana, e magari indosserà anche un meraviglioso kimono di cotone, e io invece di perder tempo a convincerlo a lasciarmi stare, sprecherò minuti preziosi a chiedergli dove l’ha comperato questo fantastico kimono di cotone. Che io per i kimono cotonati perdo la testa come anche per le infradito brasiliane e giro per casa pensando di far la geisha e poi apro la finestra e saluto fuori , guardando verso quel posto dove c’era tutta campagna e salutando il vicino di casa, mi sentirò una gran figa. E quando capiterà sarò lì in terrazzino, la cicca in bocca, e il kimono addosso e suonerà il campanello e io penso che è il postino. Ma lui suona due volte e se è lei, urla arrivando in motorino che è la postinaaaaaaaaaaa e invece stavolta è solo uno scampanellio, unico, solitario, e io andrò ad aprire la porta e ci sarà lui, tristo, mietitore con katana, ma con addosso il kimono. Lui guarderà me, io guarderò lui, i nostri kimono si riconosceranno e si saluteranno con un lieve fremito delle maniche. Lo farò entrare, gli dirò di sedersi. Lui appoggerà la katana al muro e io andrò a fare il caffè. Che non si muore, senza bere un caffè, specie se in compagnia, e se il caffè è buono ed è quello del Doge che arriva dai monti del Nicaragua, cazzo, fermati, mietitore e bevi un caffè con me. Per morire, c’è tempo… E lui si siede e io andrò a metter su la moka sul fuoco e ci berremo poi un caffè assieme. E lui guarderà il mio kimono e io guarderò il suo, tutto nero, mentre il mio è nero e bianco. E lui mi dirà: bello. E io gli dirò: bello, sì, anche il tuo. E lui mi dirà: vuoi morire adesso? E io gli dirò, aspetta, che ho voglia di parlare. E lui mi dirà di cosa? E io: del tuo kimono che è bellissimo e mi piace. E lui, il mietitore diventerà tutto rosso da bianco morto che è , e mi dirà. perché ti piace ? Perché fa sesso, gli risponderò. E lui diventerà rosso e toccherà la katana e io gli spiegherò che così non va bene. Che rosso e nero, oramai non è più di moda.”

Col giochino infernale

http://writeordie.drwicked.com/

1 commento:

Lindalov ha detto...

Questo giochino, ragazzi, vi rende a tutti quanti più bravi.

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