La scorsa notte si è sfiorata la rissa.
Tralascio gli antefatti che mi han portato alle 2 di notte a sorseggiare una tipopils in uno dei migliori bar di una delle peggiori zone della mia città ( e non vivo a Caracas), che son antefatti difficili da narrare e che son scivolati come un film di Terry Gilliam tra botoi, asparagi, pinot nero, 903 e tampax e cd dei Pink Floyd, e di me medesima a parlar agli amici stesa a terra come la pelle d'orso...Tralascio tutto e vado al finale.
Tavolo d'angolo con veduta sul bancone. Cagnolino nero, bastardino, piccola taglia. Passeggia tra i tavoli. Stop.
Arriva un ragazzo che spara fuori il cane con una pedata nel posteriore. Il cane è dell'amico che è con lui e che non batte ciglio. Poi il ragazzo lancia lo sguardo verso il nostro tavolo, e si avvicina.
La scusa per avvicinarsi è che - dice - abbiamo facce che gli sono note; in realtà gli ha dato fastidio che l'abbiamo mandato a quel paese ( ma proprio quello, laggiù) per aver tirato la pedata all'innocuo cagnolino. Ma lui ha solo sentito il vaffa, non la motivazione.
Tenta un approccio e poi se ne va. Dandoci dei razzisti.
Lui era convinto lo guardassimo male perché non italiano.
Noi lo guardavamo male perché chi tratta male gli animali, per noi - io e i miei amici - eh, non è una bella persona.
E quel razzisti ci ha lasciato esterrefatti, e la rissa si è disciolta in facce attonite.
A me razzista non l'aveva mai detto nessuno.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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6 commenti:
Be', la razza di quelli che prendono a pedate gli animali, la odio anche io.
Ci sono alcuni termini che sono soggetti a mode. Qualche anno fa tutti dicevano "cioè" ora finiscono le frasi con "e quant'altro".
"Razzista" è un'altra di quelle parole usate ed abusate da chi non ha contenuti come ad esempio il "gentiluomo" che hai incontrato.
Una persona troppo-vuota per capire anche il senso del suo comportamento.
Che palle sta storia del razzismo. Eccheccacchio. Che mo se uno manda a cagare qualcuno si deve pure stare a preoccupare se è italiano oppure no.
Io poi sono razzista sì. Ce l'ho con gli imbecilli, va un po'.
Sottoscrivo il commento di peppermind, in pieno...
sarò curioso, ma quale approccio ha tentato per concludere che eravate razzisti?
"Ce l'avete con me perché ho dato un calcio a un bastardino(cane) invece che ad un bastardone (il padrone)? Razzisti!"
Forse voleva intendere che non ti piaceva quella razza di cane?
ah ah... mah, ma chettefrega!!!
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