Ieri sera alla cena at the splendid house, con amici vecchi e nuovi, ad un certo punto, ho pensato che attorno a quella tavola ospitale, eravamo come le pietre della mia collana nuova ( sì, ho peccato di nuovo, finirò sommersa prima o poi). Una pietra diversa dall'altra, per forma, colore, materiale. Non c'è una pietra uguale all'altra, se le metti tutte assieme, il peso prodotto è consistente ma non fastidioso da portare. Anzi. E' un peso che conforta.
Per quello ogni volta che vado via, magari di fretta perché ho paura di prender sonno in macchina sulla via del ritorno, sento un sottile dispiacere, che non ho più addosso quella consistenza.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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3 commenti:
La bellezza del mondo sta nella varietà...
decisamente, Baol :)
Ed era una bellissima collana...
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