Per me l'otto marzo è una giornata che ha due facce. Da una parte l'affetto che porto a questa giornata, che da quando sono nata io l'otto marzo sono stata tra donne, mimose, "la figa è mia e me la gestisco io", le letture di poesie, le nonne che cantavan le canzoni partigiane, cose così. Io ci sono cresciuta; la mia famiglia non solo mi portava alle feste dell'otto marzo ma anche le organizzava. E quindi c'ero di diritto, come si dice. E ci stavo bene.
Lì ho sentito parlar di figa e libertà ed è un concetto fantastico, se ci pensi da piccola, ti senti invincibile, perché pensi che già nasci donna con il dono, fantastico, di dar la vita, ma puoi anche fare di tutto. E non solo lanciarti dal paracadute con le mestruazioni ( vi ricordate la parodia della pubblicità?). Ero bimba, allora. Sono donna, oggi.
Ma io ancora a questo otto marzo ci voglio bene, è un ricordo carico di affetto il mio. E non è neanche vero che quel ricordo sia oggi svanito, perché ci sono tante iniziative belle e intelligenti per parlar di donne, senza scader nella festa che disbosca le mimose e fa guadagnar i venditori di fiori.
Il problema allora qual'è? Il problema siamo noi donne che le lezioni di secoli di sottomissione le abbiamo capite male. Ma tanto eh. Io per fortuna ho amiche che non si gonfiano la bocca di paroloni, che non parlano di autodeterminazione femminile. Sono donne che vivono, che han la figa e la libertà appunto.
Non parlo neanche delle donne che vivono in condizioni sociali difficilissime o si devono scontrare con culture , diverse dalla mia, in cui a volte anche mostrare la faccia è un reato.
No, parlo della mia Italia e delle donne che incontro tutti i giorni. Di quelle che stasera andran a mangiar la pizza con le amiche e a sbavare per il palestrato che fa lo streep. A quelle che la figa è mia certo ma la regalo a chi mi rende potente.
Al centro Donna della mia città 300 donne l'anno denunciano violenza. Si stima che altrettante almeno la subiscano e non parlino. Per paura ed è evidente che non è solo paura di prender altre botte ma è anche una sottomissione psicologica, legata anche al denaro del sostentamento, ai figli.
Capisco e sono dalla loro parte. Ci sono donne discriminate, umiliate, derise. Sono con loro.
Ma non credo affatto che la via alla figa e libertà passi per il compiere le stesse nefandezze, come gli uomini. E ci sono fior di esempi in giro. Secondo me, voi che capitate qua a leggere, una decina di nomi se ci pensate me li fate.
Vedo donne che preferiscono concentrarsi molto di più sul loro aspetto fisico e sulla loro carriera. E ce ne sono tantissime che in virtù della carriera fanno le peggiori schifezze. Alcune sono coloro che discriminano, umiliano, deridono altre donne.
Io non sto con loro.
Ecco io da bambina pensavo alle donne come esseri lievi, segnate a volte dalla vita difficile, ma potenti nella loro carica vitale. Guerriere combattive, creative ma anche dotate di un senso del rispetto della persona ( senza differenze di sesso) che avrebbe migliorato il mondo, partendo dalle città in cui viviamo.
Invece sta passando in questo paese senza regole, l'idea che anche molte donne sono portatrici di schifezze e conniventi. Ne vedo tante che per una posizione si dimenticano che oltre alla figa hanno la libertà. Di esser persone per bene.
Post scriptum: Su
Collettivovoci io e le mie amiche vi leggiamo questa settimana "I monologhi della vagina" e ci sarà anche qualche sorpresa. L'idea la covavo da tempo e ho trovato amiche nuove con cui condividerla.
Persone per bene.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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8 commenti:
(temo che fosse la pubblicità vera e propria, non la parodia, nuvenia pocket evvai)
A me piacerebbe ricordare, in questo giorno, ma non c'è verso, non si vien presi sul serio, se si è maschi.
Qualcosa bisogna pagare per il nostro passato.
Peccato che non lo senta mio, ma tant'è.
Sto con te e il TUO "figa e libertà".
Volevo fare una versione maschile dei monologhi ma è da un po' che io e lui non ci parliamo...
:D
io i maschi li prendo molto sul serio pepper, molti sono amici miei.
Baol: coraggio :)
Ciao Fata, è da un pò che ti seguo silente, come altri credo.
Il fatto è che ti ho incontrata da Pepper, ma non sono una di quelle che pensa che siccome A è amico di B che è amico di C, allora anche A è amico di C :)
Così mi sono limitata a leggerti, a cercare di capire se qualche lato in comune c'era, a volte trattenendo commenti di condivisione emotiva, altre risparmiando opinioni contrarie, perché in fondo non è necessario parlare a tutti costi, soprattutto quando non sei invitata.
Oggi, però, qualcosa sento di dirla e scusa se non sarò sintetica, a te resta comunque la libertà di 'tagliarmi' ;)
Sono cresciuta negli anni in cui 'tremate, tremate le streghe son tornate', ma non capivo a fondo il senso di definirsi streghe e andar in giro con i ponchi escludendo gli uomini nel giorno dedicato alla donna.
A me i 'maschi' piacevano e, sebbene capissi che si trattava di una giusta rivendicazione di autonomia e riconoscimento del diritto di parità, non mi è mai sembrato il modo giusto per festeggiare l'8 marzo.
Sono sempre stata una donna 'anomala'... sono arrivata in ritardo perchè ho creduto di dover sostenere le idee che mi ero fatta da sola e non quella che mi propinavano/proponevano gli altri. E ho avuto bisogno di tempo.
Mi ci è voluto tanto tempo per capire di poter essere 'femmina', nonostante la mia capacità intellettiva che mi innalzava al di sopra dell'oca/velina/gatta morta, inserendomi nella serie di quelle intelligenti/che faranno qualcosa nella vita/ma chissà perchè non hanno un fidanzato/forse sono delle rompicoglioni.
Il primo uomo a fregarmi è stato un padre che adoro, ma che mi ha sempre considerato un 'cervello senza corpo'; poi c'è stato un uomo che amava il mio cervello, ma sosteneva che non potevamo convivere, perché non corrispondevo alla sua idea di donna mamma/casalinga/amante a comando e, soprattutto, perché ero 'portata per gli uomini', quindi avrei potuto tradirlo. Un modo elegante per dire che ero un pò 'mignotta', insomma.
Ne è passata di acqua sotto i ponti. Sono cresciuta, soffrendo e gioendo delle mie conquiste personali. Mi sono scontrata e mi scontro con un mondo lavorativo maschile e ho imparato a difendermi senza nascondere la mia femminilità sotto abiti informi.
Il risultato è che oggi amo un'uomo con il quale mi sento libera di essere 'femmina e fare la gheisha' senza il timore di essere trattata come un essere inferiore e senza il bisogno di dover sempre dimostrare di essere all'altezza di ogni cosa. E' una storia bella, che non so quanto durerà, ma lui m'insegna che esistono uomini che rispettano e amano le donne. Quelle che si amano e si fanno rispettare.
anzitutto ben arrivata Vicky. Prima cosa, perché io dovrei tagliare? E anche se l'opinione fosse diversa dalla mia, che diritto avrei? Questa è casa mia certo ma è un luogo aperto, dove io mi racconto, a modo mio, e mi confronto. E' fondamentale, credo, comunicare. L'unica cosa davvero utile in questi tempi buii. E allora ti ho letto e ho capito, e ho annuito. E se oggi sei felice di essere femmina con un uomo che ti rispetta, beh, credo sia importante e il fatto che tu l'hai condiviso con me, una che si sente femmina, eccome, e per il suo uomo sa essere anche geisha, come dici tu, senza sentirsi per questo inferiore, ma che sa anche che le donne mica sempre hanno ragione e sono solo vittime, beh, oggi rende più saporito questo giorno.
Ci siamo capite.
La tua risposta mi dice che ho condiviso con la persona giusta.
E sì ci siamo capite, anzi, tu hai capito meglio e di più, visto che non hai corretto quell'apostrofo 'scappato' tra le parole un e uomo! Un 'refusaccio' o, forse, un apostrofo rosa :D
Son cose brutte, bisogna sempre cercare dellE tramite...
Cara Mitia, Balibar mi ha segnalato questo tuo bellissimo post, da cui ho preso ispirazione per uno mio.
Siccome questo tuo post vi è citato, mi pare corretto comunicartelo (credevo venisse notificato automaticamente, ma vedo che non è così).
Il post è questo: http://ilmondodifigenia.wordpress.com/2010/03/09/liberta-ma-de-che/
Ciao, a rileggerti presto!
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