Ci son giorni in cui è come se fossi cieca con tutto questo nero che ho attorno che getta ombre sulle mie azioni, sul mio cuore che mi pare pompi fuori ritmo e sulle mie parole che mi sembran incapaci di farsi sentire...Io lo chiamo il giorno nero, ogni tanto capita, so che deve andare come va, che se lo contrasto è peggio. Quando cammino nel buio, la mia vista si abitua a quello e mi muovo a tentoni, e ho paura di sbagliare, e di aver sbagliato, di non avere nulla da dare. Sabato io avevo la giornata nera, non ero solo stanca, avevo proprio la visuale annerita e mi son sentita come se fossi fuori posto. Perché seduta alla tavolata c'ero io con quello scuro accompagnatore.
Ci ho messo un pochino a sentirmi a mio agio, con la vista oscurata, e mi son tranquillizzata solo con gli abbracci, che li ho sentiti sinceri, nonostante ci vedessi male.
L'abbraccio vero lo senti quando il ritmo del cuore sembra non cambiare ma in realtà dal profondo ti arriva quel tu-tuc che non collima con il tuo, ma ci sta così bene che potresti anche prenderlo quel ritmo e stenderlo sullo spartito e scriverci sopra una marcetta allegra o sorpresa o una ninna nanna tutta dolce.
Lo senti nella serenità dello sfiorarsi e la voglia di cercarsi in quello sfioro lieve e ridanciano che quasi un pochino ti vergogni perché, lo sai, che la pelle dice molto di noi e di quel che siamo.
Lo senti nei baci, che tanti spargono come i risi ai matrimoni e io invece ne son quasi gelosa che van buttati solo per sciogliere il gelo, che son gesti intimi. Ci son baci che sorprendono come quelli in fronte che son qualcosa che uno non si aspetta più perché te li danno da bimbo e mai da grande.
Ci son voci che sono come carezze.
Ed è in quei momenti, che quelli come me, quelli che vivono anche con il buio dentro, talvolta, si sentono meno scuri. E si rilassano aspettando che domani torni il sole.
(questo post è nato da stimolazioni sensoriali dovute alle cene dei disadattati ed è dedicato a tutte le persone a cui voglio bene , io e pure lo scuro )
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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8 commenti:
te vojo ben Mitia
che dire .... struckkkkkkk :-)
un giorno troverò le parole per spiegarti(vi) perché quello che hai scritto contiene il motivo, opposto e contrario al tuo, per cui ho lasciato i disadattati.
Non che non mi dispiaccia, ma sono famosa per buttare via il bambino con l'acqua sporca.
cara Elena, una sola precisazione ( il resto quando avrò il piacere di rivederti davanti ad uno spritz): ho scritto una cosa che riguarda i disadattati, certo, ma anche altre persone. Solo una precisazione. :) CIAO smack
Sergio e Domi : strucconi affettuosi
un bacio, a te e allo scuro, che spero di non incontrare piu :D
un po' si capiva, quella sera lì, che avevi lo scuro, anche se io lo scuro non lo conoscevo. Adesso ho capito che del mio abbraccio se n'è preso mezzo lui, spero che non gli abbia fatto male, comunque
BelleRRimo, come al solito
l'ombra è l'invenzione della luce per rendere visibile la sua presenza quando la diamo per scontata. mo', anche sapendolo, 'o scuro quando ariva ariva. (e caca 'r cazzo)
chiedo scusa per il francesismo.
xxx
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