Fatacarabina

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venerdì 27 luglio 2012

la voce del lenzuolo

Stanotte ho sognato il lenzuolo della mia infanzia, quello sotto cui andavo a nascondermi per leggere e pensare e inventarmi storie, quando ero bambina, e non volevo sentire le discussioni, di là.
Mi nascondevo sotto la stoffa del lenzuolo e mi pareva, lì sotto, che non sentivo più niente e potevo essere quello che volevo. Una fata, una principessa,  una dei tre moschettieri, l'amica di Moby dick, la balena; la damina delle commedie di Goldoni, la sperimentatrice dei primi timidi ormoni.
Era come una tenda, quel lenzuolo; era un rifugio. Silenzioso.
Tranne quando mi mettevo, io, a cantare.
Nel sogno di stanotte c'era una voce, però, che mi parlava piano piano e mi diceva di stare tranquilla.
E poi mi ha cantato una canzone.

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