"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina

venerdì 30 gennaio 2009
Stati febbrili
La febbre arriva raramente ma quando si impossessa di me mi trasforma nell'essere più docile che ci sia. Ho la faccia che scotta, il sudore mi scivola lieve sul seno e mi rende mansueta. Mi ci vorrebbe quell'abbraccio che sapeva darmi mio padre, quando ero piccola e solo lui sapeva farmi addormentare, in preda alla febbre, facendomi accoccolare a cavalcioni del suo braccio. Mi sentivo protetta, allora. Gli anni sono passati e la febbre, sempre più rara, è tornata comunque a rendermi docile. E c'erano altre braccia a coccolarmi ma a volte le coccole non sono gli abbracci, veri e spontanei. A volte quelle si danno su comando per non infastidire. L'ho imparato come ora imparo a star con la febbre da sola, io e lei, a farci compagnia. Oggi ho detto ti voglio bene a gratis e ho formato una statua di ghiaccio, che mi sarebbe piaciuto metter in giardino per ricordarmi questo giorno. E' giusto che io produca anche ghiaccio, come è giusto che la febbre me la gestisca anche da sola senza accontentarmi di finte coccole. Io e lei abbiamo molte cose da dirci, stanotte.
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