Fatacarabina

Fatacarabina

sabato 31 gennaio 2009

Lea

Stanotte ho dormito bene solo quando nei miei sogni è entrata Lea. Il mio primo cane, il primo animale che mi ricordi di aver abbracciato e baciato. Lei se ne è andata il martedì grasso di troppi anni fa, ma il mio imprinting per lei non è svanito. Si è trasferito nel mondo del sonno, quando la mia mente vaga dove vuole. E Lea, nei momenti tristi, arriva con il suo passo elegante, il pelo grigio, la lunga lingua rosa, gli occhi dolci, di lupa amorevole. Ero la sua cucciola, lo sono anche oggi. Fu Lea ad insegnarmi i primi passi, quando mi tolsero ad un anno il gesso e mi spinsero a camminare. Fu Lea a salvarmi quando pensai bene di andar alla scoperta del mondo attraversando la strada in girello e finendo testa in giù, dentro l'acqua del fossato. Se ne accorse solo lei. Io so quanto quegli occhi dolci potevano modificarsi in una occhiata furente contro i cattivi.
Quando si è accorta che stava per morire, per mano di bastardi avvelenatori, se ne andò lei, nel campo di fronte casa. La cercai per ore. E quando la trovai, stava male, ma mi sorrideva.
Perché sapeva di essere la mia gioia e sapeva che io ero la sua cucciola. Insomma, voleva rasserenarmi.
E' l'imprinting che mi lega a lei, per sempre. E quando serve, Lea c'è. Si stende sul letto, allunga le zampe, fa scivolare la testa sulla mia pancia e respira al ritmo del mio cuore e io respiro al ritmo del suo. E mi rassereno.

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