Fatacarabina

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martedì 30 settembre 2008

Jet-lag

Sarà colpa del jet-lag...Non riesco a dormire. Occhi sbarrati nel buio della mia camera, l'orologio che scandisce il tempo, inesorabile. Tra sei ore devo essere in piedi, pronta per una giornata di lavoro. Eppur nel buio, il mio corpo non crolla . La mia mente è in movimento, le sensazioni si accavallano una all'altra e non mi mollano. Vorrei tanto dormire, ma l'ho fatto a sufficienza in una settimana di relax a migliaia di chilometri da casa. Gli odori sono ancora quelli di Cuba, il sapore nella mia bocca mi rimanda il profumo del sigaro e dei daiquiri offerti al Floridita alla statua di Hemingway a cui ho chiesto, silenziosamente e sorridendo, di illuminarmi. Ho bevuto anche per lui, e nel mio corpo le tracce di rum restano a ricordarmelo. Un viaggio può anche essere un pellegrinaggio, rilassato ma convinto, per cercare di ottenere quel che vuoi dalla tua vita. E io a Cuba ho pregato, a modo mio, non solo davanti al bronzeo scrittore. Sono andata convinta davanti alla Milagrosa, al cimitero monumentale, portando in dote un desiderio segreto. Ho ripetuto più volte la richiesta, scandendo il desiderio con i rintocchi degli anelli posti ai lati della tomba di colei che secondo il credo popolare morì incinta e due anni dopo, alla tumulazione definitiva, stringeva al petto il suo bimbo nato all'interno della bara. Le ho parlato e attenta al rituale delle donne cubane, me ne sono poi andata via senza mai voltarle le spalle. Camminando all'indietro e fissando la statua che la ritrae. Sono andata a chiedere poi una ulteriore infusione di entusiasmo al Che, sepolto con i compagni del Granma a Santa Clara. In assoluto silenzio gli ho chiesto di infondermi ancora più convinzione nel perseguire il mio cammino. Che mi ascoltino o no , il mio pellegrinaggio emotivo a Cuba è stato tanto intenso che ora qui, vittima del jet-lag, non posso che ripercorrerlo con il pensiero. Troppo forti sono sempre le sensazioni della vita attorno a me, che mi restano appiccicate addosso per lungo tempo. E' come far l'amore con un uomo che ti desidera davvero. Ci vogliono sempre alcuni giorni per cancellarne l'odore dalla tua pelle. Così le emozioni , gli incontri, i luoghi lontani, lasciano su di me tracce che faticano a sparire in fretta. E che mi seguono fin dentro il letto, sotto le coperte e le lenzuola. Amanti impetuose. Avvinghiate addosso a me, dovrebbero anche loro riposare, perchè domani risulteranno migliori.
Ma quando capita che non riesci a domarle, sono loro a prendere il sopravvento, entrando anche dentro i sogni.
E tu speri solo di addormentarti mentre loro ti navigano dentro il cervello, ti lanciano segnali a cui non puoi non rispondere. Un riflesso incondizionato, la tua vita che ti scorre davanti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

come ti capisco, succede anche a me di trovarmi avvolta e travolta dalla vita e non posso oppormi ( e non lo vorrei neanche)
:D
bellissimo post, fata.

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