Non ho mai fatto la spia, non amo farla. Culturalmente la mia famiglia gli spioni li insegue da almeno tre generazioni per prenderli a calci in culo.
Ma giuro che se un giorno mi troverò al cospetto del Signore, Dio vostro, e mentre lui sarà impegnato a dirmi di andar a bussar altrove in quanto apostata, voglio puntargli il dito davanti all'occhio - per distrarlo - e dirgli due cosette.
Voglio dirgli che gli alti prelati, i vescovi, i Papi a cui fa spazio in Paradiso da secoli, quando erano in terra, loro, del suo Verbo hanno fatto spesso carta igienica con posizioni tutt'altro che dettate dall'amore e dalla compassione.
Voglio far proprio la spiona, per una volta. Poi me ne andrò tra gli omosessuali, le prostitute, le donne morte di aids con i loro figli per l'assenza di un preservativo, tra gli indios con le orecchie mozzate perché non adoravano la croce.
A farci quattro risate.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
martedì 2 dicembre 2008
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2 commenti:
Dio con i preti non c'entra nulla e se c'è un paradiso i suddetti non si trovano certo là.
Plaude anche Daniel a quello che hai scritto
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