Io tra le braccia di papà, dietro di me Lea.
Il furetto nichilista e il Drugo, sul tappeto.
Sigaretta tra le labbra, fumo che esce.
Io a due anni, sigaretta in bocca, per giocare. Spenta.
Un ombelico, era musicale.
Le mani tra i capelli.
Io a San Luca, margherite tra i capelli.
Schiaffo, mani grandi.
La katana della sposa, schizzi di sangue.
Porta chiusa. Non c'è sangue.
Io a Buenos Aires, sorrisi.
Il mio occhio al trucco. Liquido.
Sin city, pioggia grigia.
Il mappamondo di Mafalda.
Me allo specchio, occhiolino.
Una mezza pinta di Guinness.
Tanti capelli, arruffati.
Una bocca, voglia.
Mani che dipingono una schiena.
Non è la mia.
Pelle, tanta pelle.
E' la mia.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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2 commenti:
sogni in versione polaroid
fai "cheese"
:D
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