Alcune sere fa ho parlato con un licantropo.
Era un paio di mesi che questa persona non la vedevo. Io lo conosco, di vista, come si dice dalle mie parti.
Quanta gente conosciamo di faccia e di nome, ma di fatto di loro che sappiamo? Niente.
Al massimo possiamo intuire che gusti hanno, se amano i dolci o le sigarette, se sono scortesi o no. Tutto lì.
Li saluti, ci fai quattro chiacchiere e chiedi come va, ma la risposta non è neanche del tutto importante, tanto arriva quel va bene, che spesso ha lo stesso suono muto di un niente sussurrato dentro un bicchiere.
E insomma ero là, l'altra sera a farmi i fatti miei, con i miei amici, ed è arrivato lui, uno che so come si chiama ma non so chi è, e mi ha chiesto una sigaretta e mi ha detto se gli facevo compagnia. Aveva la faccia di uno che aveva avuto una pessima giornata.
Siamo usciti fuori in strada a parlare del più e del meno, e avevo già assestato il mio vuoto va bene, quando lui se ne è uscito dicendomi che io dovrei preoccuparmi perché ero vicino ad una persona, che non è come sembra, che ad una certa ora si trasforma, che diventa tutt'altro.
Un licantropo, insomma, e si capiva che voleva farmi paura e io invece ridevo. E il fatto che ridevo, a lui dava fastidio e digrignava i denti. Li ha fatti anche scrocchiare. E a me ha dato un terribile fastidio.
Gli dicevo guarda che a me i lupi piacciono, non mi fanno paura, magari ci sto lontana se sono incazzati o hanno fame, ma mi affascinano.
Poi lui mi ha detto te di cosa hai paura? Secondo me, pensava, lui, che io avevo paura dei lupi e io no, gli ho detto: guarda che io ho paura di morire strangolata o di morir da sola, ma sola proprio.
E lui allora mi ha risposto che lui invece ha paura di non morire. Praticamente ha il terrore di ritrovarsi in bara e aprire gli occhi e non saper come uscire. Come The Bride in Kill Bill, ho detto io.
Non mi ricordo se la scena della cassa da morto con lei che si sveglia e si sente soffocare e spacca tutto a ditate è nel 1 o nel 2, che io quei due film lì, li posso solo vedere assieme, uno dietro l'altro, non riesco a non farlo. E' più forte di me e perdo i tempi dei dvd.
Lui, il licantropo, mi ha sorriso ma non mi ha risposto. Forse manco lui sapeva se era nel 1 o nel 2 del Kill Bill, quella scena lì. Fatto sta, che mi ha fissato cattivo e mi ha abbracciato digrignando i denti, che son quegli abbracci che io dagli estranei o semi tali, fatico a accettare perché è come se volessero prendersi una intimità, correndo invece che camminando. Non so...ci siamo capiti.
Poi io mi son scostata e gli ho chiesto, visto che era un licantropo, se sapeva ululare.
E lui mi ha detto di no.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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5 commenti:
Ecco, vorrei tanto uscire con te, una sera. Ma anche un pomeriggio.
anche io, meglio di sera, magari lo incrociamo di nuovo il licantropo
E così, una sera, la mitia e la lindalov andaron per lupi... Segue
Eh, sapessi cosa non ho incontrato, di notte, a Milano... ti capisco bene.
gli anni 90 hanno avuto diverse derive. tanta gente si tuffata in quella sintetica, rave-anando a tutto spiano... qualche strascico è inevitabile.
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