Io tante cose le dico di getto, quando mi piace quel che sento e che provo.
Mi viene da dirlo di getto e a ripetizione, ad esempio, se qualcuno mi piace.
Mi piace dire quanto mi piace qualcuno che sto imparando a conoscere e se poi trovo che quel qualcuno è pure capace di stupirmi, ecco allora che le parole stupite mi escono a raffica, come una tarantella pazza, e le pronuncio a ripetizione. Come da bambini quando ti attaccavi alla gonna di mamma urlando: "Giostra, giostra!!!".
E' che io dalla giostra non scenderei mai.
Ma c'è una cosa che fatico a dire ed è il bisogno, quello che ti blocca l'intestino e ti fa sentir freddo alle ossa.
Talvolta, quando incontro qualcuno che Mi piace e che Mi stupisce e che odora di buono, scatta il bisogno. Di tornar sulla giostra e di girare così forte, che il mondo attorno cambia prospettiva.
E io quel bisogno non sono capace di dirlo, veloce e ripetuto, come una tarantella. Finisce che incespico.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
venerdì 30 ottobre 2009
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3 commenti:
Capita anche a me, son tutto un livido :)
.:.
A me sembra che tu lo stia dicendo (e bene anche) qui e ora.
:)
first of all mi piace il layout. poi leggo e mi piace sempre.
il non girare intorno alle parole. il dire in sintesi senza tralasciare nulla d'importante è un talento.
you got it.
love, mod
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