Mi sono persa, per questioni anagrafiche, il primo sbarco dell'uomo sulla Luna. C'ero, invece, mentre crollava il muro di Berlino. E ci sono oggi che Barack Obama diventa il primo presidente nero d'America.
Una elezione che a noi , che viviamo da tutt'altra parte e con una situazione politica completamente diversa, serve soprattutto come tonico, per ricordarci che sognare e credere in un futuro diverso è possibile.
Tutti i giorni, con impegno. Nelle strade come nei luoghi di lavoro. Gli americani, stavolta, qualcosa da insegnarci lo hanno avuto davvero.
Crediamoci e pretendiamo una classe politica all'altezza dei nostri sogni. La prossima volta che entreremo in un seggio elettorale ricordiamolo.
Grazie.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
mercoledì 5 novembre 2008
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3 commenti:
La cosa figa è che se in America qualche politico si provasse pubblicamente a dire che è ne(G)ro o che non è americano al 100% perchè suo padre era keniota verrebbe immediatamente espulso! A noi ci governano quelli che vogliono sparare ai barconi dei disperati che attraccano a Lampedusa :-(
Noi avevamo il nostro Obama.
Non l'avete votato. Solo perché era bianco?
Beh, qualche volta persino a me capita di sbagliare ;-)
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