Allora lo scrivo, così me lo ricordo, perché mica so se mi ricapita.
Ieri sera, ore 21, centro culturale Candiani, ero tra gli invitati alla festa dei 15 anni dei corsi di scrittura creativa del circolo Tobagi. Io nel 2010 faccio vent'anni di lavoro e loro, quelli del Tobagi, li ho sempre seguiti, ne ho sempre parlato.
E la Tiziana, che è amica mia, mi ha detto vieni e parla di te, fai outing.
E io mi sono ritrovata in un contesto bellissimo, che mica avevo capito che era così bello. C'era il palco illuminato e la platea al buio, ci saran state 50 persone, e noi dovevamo salire e parlare. C'erano Gianfranco Bettin, Tiziano Scarpa, Giulio Mozzi, Gian Mario Villalta, Roberto Ferrucci. E tra i tanti altri, io.
Volevo parlare di giornalismo e mondo dei blog. Che da me ci si aspetta che parli del primo e mica tanto del secondo.
Invece all'improvviso, al buio, seduta a fianco di Gigi Gardenal, grande artista e mio concittadino, mi sono detta: no, tu vai e leggi.
E quando è stato il mio turno sono salita sul palchetto, era buio verso la platea, e ho letto La volta che la Marisa cadde di culo.
"Io non ho un libro, ma ho un blog", ho detto per presentarmi.
E poi ho cominciato, con una voce che manco so io, che ero piena di emozione. Ma l'ho letto fino in fondo, come se fossi in trance e loro in platea, ridevano piano ai punti giusti, e poi mi hanno pure fatto un piccolo applauso. Poi sono tornata a sedermi al buio, e Bettin, che mi conosce da anni, mi ha stretto forte la mano.
E Gigi al buio mi ha chiesto se la Marisa, cadendo, si era fatta male forte o no. Che voleva sapere.
Poi quando è finito tutto, sono andata a salutare la Tiziana, e son scappata via, col mal di pancia.
Tutta colpa del mio primo, e probabilmente ultimo, reading.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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10 commenti:
Io avrei voluto esserci, porcamiseria!
no, da, perché ultimo? :-) (brava!)
Brava! vedrai che fra un po' ci farai l'abitudine :-)
Silice
Perchè non lo dici prima, quando fai queste cose? Avresti avuto una schiera di fans...
Anna
infatti!!! parlare?! prima?!? la prossima volta?!? :D
(brava grande strafica fata brava brava brava e complimenti)
nooooooooo, perché l'ultimo ? Non ti scoraggiare, il mal di pancia è passato ?
Nooooo, io fino a 30 secondi prima, mica ero convinta di provarci...cioè ero lì invitata in altra veste e poi mi sono detta: mi butto.
Ora il mal di pancia è passato, sì. Ma se ci ripenso, torna.
:)
Ma quei mal di pancia lì son quelli che fanno bene, mica male.
Cacchio, complimenti.
Quel pezzo lì, poi, è una bella sberla :)
Il mal di pancia significa che sei viva. Non tutti sanno affrontare allo stesso modo una "platea".
E sono pronto a scommentere che tanti leoni da podio/palcoscenico sotto sotto provano dei veri uragani interiori...poi ci si abitua :-)
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