Fatacarabina

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domenica 13 settembre 2009

La libreria ovvero la sottile arte della pazienza

Io sono una persona che di suo sarebbe impaziente: di fare, di leggere, di andare (mai di tornare), di conoscere. Forse è colpa della mia eccessiva istintività ma io la pazienza la conosco e pratico poco. E allora ho trovato la terapia perfetta.
Il mio libraio.
Lo conosco da una vita, lui non si ricorda mai chi sono.
Gli chiedo un libro, ci si fa su quattro chiacchiere della durata media di 15/20 minuti se lui quel libro non lo conosce.
Ordino il libro e mi dice di tornare diciamo il martedì successivo: stai sicuro che torni e si è dimenticato di fare l'ordine.
Per avere "Bassotuba non c'è" di Paolo Nori, che era finito, ho aspettato, con questo tira e molla, quasi 15 giorni.
Ieri sono andata a prendere la mia copia, ordinata 15 giorni fa, di Ermanno Cavazzoni
e stranamente, l'ha trovata nel giro di 20 minuti. Poi avevo ordinato, un mese fa oramai, anche il Pignagnoli. Con lui ne avevamo parlato, l'aveva incuriosito assai quel libro, avevamo parlato anche del ballabile e gli era piaciuto un casino. Tanto che, mi ha detto, ne voleva una copia pure lui.
Io ieri ero sicura che quel libro che lui ha catalogato nella categoria "robe da matti", come tutti i libri che gli chiedo ultimamente, era arrivato. Dopo un mese, cavoli, il libro arriva, no?
Certo che è arrivato, mi ha detto lui. Ma non so dove l'ho messo, mi ha detto.
Come non lo sai, gli chiedo e le mani mi prudevano.
No, è qui dentro, ma non so dove. Ma entro sera salta fuori, ha aggiunto con una flemma da far schifo.

E la mia pazienza, quella che nella sua piccola libreria sto imparando a piccole dosi a praticare, ha cominciato a vacillare.
Torna stasera, mi ha detto.
Non posso, torno domani, gli ho ribattuto infastidita.
E poi l'ho persa la pazienza.
Allora dammi la
Trilogia della città di k che anche quello voglio leggere.
Roba da eroina, bellissimo, mi dice lui.
Ok, lo prendo, faccio io.
Non ce l'ho, te lo ordino, mi ha risposto.
E gli ho visto spuntare un ghignetto sulla faccia, se la rideva sotto gli occhiali.

10 commenti:

john ha detto...

un libraio musso

fatacarabina ha detto...

ma sai quanta pazienza mi tocca usare?

Niki1601 ha detto...

Boicottalo.

Anonimo ha detto...

no non abbandonarlo. un libraio così non va abbandonato. uscirci a cena niente?!? :D

sid

fatacarabina ha detto...

no, abbandonarlo mai! E' un pezzo di storia della mia città. Uscirci a cena? Ahahahaahahah
Lassamo perde...

vix ha detto...

trilogia della città di k fa male pe'quanto e bello (e duro, però).
potresti darglielo di taglio sul naso appena lo ritiri, così, con nonchalance "scusa! avevi un moscone sul naso! a me fanno schifo, sono allergica ai mosconi, non li prendo neanche al mare, non ho potuto resistere! l'ho fermato prima che saltasse sul mio di naso."
così, forse, capirà che se ti salta veramente la mosca al naso, è anche peggio:)
ps. potresti chiedergli se c'ha "l'uccello dipinto".
di jerzy kosinsky, poi aggiungi:)

fatacarabina ha detto...

Vix dopo vado e glielo chiedo :)

Anonimo ha detto...

Un grande disgraziato (pensa quanto si diverte, lui... ;D(

fatacarabina ha detto...

secondo me se la spassa, lui :)

peppermind ha detto...

Come tutti gli spacciatori, se ne approfitta della tua dipendenza.

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