Lui, che qui non passa mai, ma passo io da lui a legger tutte le mattine, conosce l'arte dello sguardo in tralice.
Ieri ho capito perfettamente cosa significa guardare in tralice. L'ho scoperto guardando i volti di decine di persone, ieri pomeriggio, voltati verso di me. C'era la messa, io ero fuori dalla chiesa che dovevo parlare con una persona. Lui è entrato in chiesa, io l'ho seguito, che, capite, io ci dovevo parlare e gli stavo vicino nella ressa, e ho proseguito imperterrita a parlare. Poi mi sono trovata col piede sullo scalino verso l'artare, tra i chierichetti con i ceri più alti di me, e decine di sacerdoti davanti. E in mezzo, uno di loro con un lungo cappello, in testa.
Mi sono girata per cercare un punto di fuga, e c'era tutta quella gente che mi guardava in tralice. E sono stata zitta.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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4 commenti:
la buona notizia è che non sei stata incenerita
la chiara cià ragione. pare che da quelle parti riescono ad incenerirti anche senza tostapani elettrici! :D
(siccome mi correggono tutti che son due giorni che non ne becco una di giusta vorrei far sapere a tutti che so bene che cià non si scrive cià ma io l'ho scritto apposta)
:D
Be', da come la descrivi, sembra quasi un'immagine onirica...
purtroppo è vera :)
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