Fatacarabina

Fatacarabina

mercoledì 5 settembre 2012

Interruzione

Mi guardo i piedi, sono sporchi di farina. Mi piace impastare il pane a piedi nudi, sul marmo della cucina, in camicia da notte. Appena sveglia.
Il mio giorno di riposo inizia così, con la moka sul fuoco e l'aroma di caffè in giro per la casa, e io con la mani e la camicia sporche di farina che impasto la madre e mi preparo il pane.
Non lo faccio mai solo per me, il pane.
Mi guardo i piedi, sono sporchi di farina.
Mi piace impastare, con le mani che all'inizio sono tutte sporche d'impasto e poi man mano che lo lavori, quello diventa elastico, prende forma, non è più liquido ma diventa sostanza che si gonfia.
E le mie mani lavorano. Mi piace sentire la farina che si addensa, la pasta che diventa man mano più soda. Mi diverte sporcarmi, mi sono sempre divertita a sporcarmi.
A volte, quando ho finito di impastare, ho la pasta anche sui capelli o sulla punta del naso. Poco male, basta una doccia e si torna presentabili. Così nessuno si stupisce che giochi con la pasta, giochi a far la panettiera, con la farina che cade per terra, sui piedi, e ogni volta che li guardo penso che ho fatto sesso, alla fine.
La farina è la base del pane, fare il pane è come far l'amore.
Impastarsi, mescolarsi.
Alla fine quando divido l'impasto in tre palline mi dispiace sempre farlo. Mi pare di interromperle.
 

1 commento:

magneTICo ha detto...

considerando che il pane lo faccio con la macchina automatica, forse dovrei smetterla di fare sillogismi...

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