Fatacarabina

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domenica 19 settembre 2010

Mi pongo tante domande

E' un periodo che mi faccio un sacco di domande. Me le ripeto mentalmente in testa e mica sempre riesco a darmi una risposta. Mi chiedo, ad esempio,  quando il mio paese ha perso l'uso della parola solidarietà.  Guardo sul dizionario,  perché non vorrei essere io quella che sbaglia.

c'è scritto:
solidarietà [so-li-da-rie-tà] s.f. inv.
  • • Rapporto di comunanza tra i membri di una collettività pronti a collaborare tra loro e ad assistersi a vicenda: s. sociale; condivisione di pareri, idee, ansie, paure, dolori ecc.


  • No, non ho capito male, io.
    Solidarietà significa darsi una mano. Tra persone  che condividono un luogo, un problema, una necessità.  Non è un concetto religioso, da elemosina pelosa. No. 
    Ecco, quelli che vorrebbero costringermi a pensare che vivo in padania, che non esiste, e non in Italia, che esiste, non la usano mai la parola solidarietà. Io non la sento uscire dalle loro bocche. 
    Magari, penso, la pronunciano a denti stretti, con un filo di voce, per non farsi sentire dagli amici vittime di una insolazione sulle rive del Po. Magari la usano a voce alta solo quando devono farsi belli davanti al parroco, che non si sa mai, meglio garantirsi un posto in paradiso, metti che la padania poi non lo fai... Poteva essere un gesto solidale l'autotassazione dei cittadini di Adro per costruire la scuola nuova, visti i bilanci all'osso di tanti enti locali. Non lo è più quando l'imposizione di simboli di un qualcosa che non esiste diventano un discrimine tra chi è con loro e chi è contro di loro. 
    E' evidente, mi stupisco che persone dotate di un intelletto, diciamo nella media?, non comprendano che c'è una enorme differenza. 
    Non la usano mai quelli di certe zone del Nord perché vorrebbe dire dar una mano a chi è in difficoltà e probabilmente quella mano da stringere è di uno zingaro, che adesso, dicono loro, si chiama in altro modo ma sempre sporco l'è. Non la usano manco in certi posti del Sud dove ti ammazzano per strada e te fai finta di non vedere, quel che invece hai visto, perché la mafia è dentro le ossa di questa Italia, che mi pare sempre più una grassa velona. 

    Solidarietà deriva da solidaire, che  è francese e rido perché è la Francia dove oggi i rom vengono mandati via e il nostro premier è l'unico che applaude, così gli alleati son contenti. 

    Mi chiedo dove l'abbiamo dimenticata noi, che ci vantiamo di pensarla diversamente, che usciamo di casa, andiamo al cinema e al teatro e ci diciamo che abbiamo delle città che per fortuna sono ancora belle, ma la sera passiamo davanti alla prostituta nigeriana e non diciamo niente. Ma ci spranghiamo dentro casa, metti mai che arrivi l'uomo nero a farci paura. 

1 commento:

gattobiso ha detto...

pare di scialare giorni, mesi, a bussar contro sepolcri che nemmeno si curan più di passarsi la canonica imbiancata.mi sento stonato ed inutile, ma tant'è: non smetto di rompere il c*lo al mondo (e primo a me stesso) con questa 'pretesa' della Solidarietà.
( del resto lo ripete a ogni replica,il girovago di Novecento : "io giro giro giro , ma il Socialismo : dov'è ?!! " )

intanto ti copio 'sto post, se permetti. grazie di esserci.
g.

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