Sono dentro la vasca e mi libero di me. A volte serve, quando hai troppi carichi addosso, e hai bisogno di leggerezza. E' stato il miglior consiglio ricevuto oggi, bello perché inatteso.
E allora ci provo. Faccio finta di esser sulla mongolfiera e che ci sia un sole incredibile sopra di me, e io verso quel sole ci voglio andare, e per farlo devo alleggerire, togliere pesi. E allora via: io non sono una giornalista, io non sono una contastorie, io non sono una trentottenne, io non sono le prime rughe all'angolo della mia bocca, io non sono cattiva, non sono un fastidio, io non sono una a cui non rivolgere la parola, io non sono... Tolgo tutto, e resto io. E vado sù, lieve. E il sole mi accieca e io, cecata, rido.
Non mi serve molto, mi accorgo: ho bisogno di parole, di un taccuino dove scrivere, di un libro che mi allieti nelle serate uggiose, di una musica jazz di sottofondo, di un vino che rischiari la voce e di una mano che stringa forte. E di questa vasca in cui sentirmi piccola e grande, nuda e vestita. Io.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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2 commenti:
Come prima volta ha funzionato per circa un'ora, so che si può migliorare
Purtroppo io l'ho dovuta togliere, uffa, ogni tanto era bello rilassarsi così.
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