Fatacarabina

Fatacarabina

mercoledì 13 gennaio 2010

La fuga

Allora, ricapitolando, c'era la banca, che la conosco. Una volta era la mia banca, poi per chiudere il conto mi han preso oltre cento euri, bastardi. Allora, la banca ho capito perfettamente dove è.
C'era la strada bloccata, da decine di macchine della polizia e dei carabinieri. E' quasi una situazione normale, che in 'sto periodo chiudono una fabbrica ogni 15 giorni e gli operai vanno in strada... beh, ci son le manifestazioni e si blocca tutto. E c'è quel macchinone, sai quei SUV enormi, americani che ogni volta che li vedo passare, mi chiedo se dentro c'è Terminator o un nano col cappello, che son curiosa, io. Tanto curiosa.
E nell'aria c'è odore di cemento, di bruciato, e centinaia di carte che volano in cielo. E fa freddo. E arrivano i vigili del fuoco perché il colpo che ha tirato il Suv lanciato contro il portone di ingresso della banca e la successiva carica esplosiva, mi sa che han reso inagibile il palazzo e han paura che crolli.
E gli impiegati corrono fuori, uno alla volta, tutti impolverati e con le facce sbalordite, non corrono, camminano, uno dietro l'altro, a passo svelto. E i poliziotti li contano.
E la gente si accalca, che un simile casino non è la solita manifestazione degli operai che ogni 15 giorni scendono in strada perché una fabbrica chiude. Insomma, questo casino non è il solito casino normale.
"Han fatto saltare la banca", dice un pensionato, con il cappotto marrone e il cappello sulle ventitre al suo amico. E io sono dietro di loro e ascolto. "Ah, han fatto saltar la banca! Mamma, chissà quanti soldi si son portati via?", dice l'altro. "Milioni, si dice, milioni". E io ascolto. E l'altro: "Avevano le maschere, i banditi, da presidenti della Repubblica".
Cavoli, una citazione alla Point Break, mi son detta io.
Banditi cinefili, wow. Che figo.
Poi uno dei due vecchietti si gira e mi guarda. E fa una faccia come se avesse visto sua moglie. Io, per toglier l'imbarazzo, gli sorrido. E lui mi indica con il dito. "Ma lo sa che lei è identico a Kossiga?".
E io mi tocco la faccia e poi mi guardo nella vetrina del negozio a fianco e vedo lui, non me, e mi dico: ma proprio la maschera di lui ti dovevi mettere? Non era meglio, quella di Pertini, che era simpaticissimo, un partigiano, un compagno? No, Kossiga, nooooooo.

E son dovuta scappar via, dal mio sogno a mano armata, non per paura che mi scoprissero, ma per la vergogna.



ps: in questo post non si è commesso alcun reato, realmente perseguibile

17 commenti:

peppermind ha detto...

BELLISSIMO.

peppermind ha detto...

BELLISSIMO.

Unknown ha detto...

grande fata!!!!

Claire ha detto...

ma è bellissimo questo post fata!

dessisa ha detto...

No beh dai fata il tuo sogno è coerente, per commettere crimini la maschera di Kossiga va benissimo!!!

Isa Dex

mastrangelina ha detto...

fata io a te ti amo in maniera sfrenata.. che sul Kossigaaaa no credevo di morire dal ridere :D

dilaudid ha detto...

ho comprato la maschera di berlusconi con il duomo appiccicato, per la prossima rapina te la presto.

simple ha detto...

Ma LOLLONE!

Gilgamesh ha detto...

Ma che bello :o)

chiaratiz ha detto...

sei tutta matta (ma benvenuta nel club sognatori astrusi, eh)

Baol ha detto...

Beh, sì, a comprarsi un SUV, anche in sogno, c'è da vergognarsi...


:D

fatacarabina ha detto...

cavoli, ma i miei sogni vi piacciono, allora :)

Mitì ha detto...

Brava :-*

Anonimo ha detto...

molto bellissimo

exatsesc per postare

Baol ha detto...

Sono belleRRimi

zì zì

fatacarabina ha detto...

grazie davvero ma è solo un sogno

Baol ha detto...

Anche se, devo confessarlo, quando ho visto il titolo del nuovo post sul reader ho lasciato il lavoro che stavo facendo e sono corso qui "trafelato"




Devop smetterla di leggere le i al posto delle u





Lo so, lo so, sono scemo :D

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