Fatacarabina

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martedì 18 settembre 2007

Jasmine

Leggo dall'Agenzia Ansa: "Era diplomata in lingue Jasmine
Marchesi la ragazza di 21 anni, compiuti a gennaio, di Eraclea
(Venezia) rimasta uccisa la scorsa notte in un incidente
all'interno dell'azienda ''3B spa'' di Salgareda nella
quale da qualche tempo lavorava con contratto a termine.
La giovane, figlia unica, e' stata schiacciata verso le 22 da
una pressa compattatrice di residui plastici del peso di circa
10 quintali che sarebbe stata rovesciata inavvertitamente da un
collega che stava operando con un carrello
elevatore. Per lei non c'e' stato scampo e probabilmente, da
quanto ha raccontato chi era presente, non avrebbe avuto il
tempo di accorgersi di nulla. Sia la ragazza che il suo compagno
di lavoro erano giunti all'azienda di Salgareda attraverso la
stessa agenzia interinale di San Dona' di Piave .
L'uomo, colto da choc per l'accaduto, e' uscito fuori strada
con l'auto mentre rientrava a casa. Soccorso e' stato
trasportato all'ospedale di San Dona' di Piave con una profonda
ferita alla testa. Su di lui la procura di Treviso ha aperto
un'inchiesta con l'ipotesi di omicidio colposo.
In serata parlando con i giornalisti il fidanzato della
ragazza ha raccontato che Jasmine aveva chiesto di smettere il
turno di notte proprio per paura dei carrelli elevatori".

Morire sul posto di lavoro, quel posto magari non da sogno, ma sognato per cominciare una vita di indipendenza. In Italia sono troppe le morti bianche. L'allarme, rilanciato anche dal presidente della Repubblica Napolitano, resta inascoltato.
E stavolta la vittima, così come il giovane che era sul macchinario che l'ha travolta, sono giovanissimi assunti attraverso una agenzia interinale.
La legge 626 spesso resta disattesa, chi si avvicina per la prima volta alla fabbrica spesso neanche sa come può tutelarsi, figuriamoci se conosce a perfezione norme e leggi... E se può tace, temendo di perdere quel posto, che vuol dire un salario certo e la possibilità di realizzare qualche sogno di vita, di famiglia, di realizzazione personale.

Dovremmo fermarci tutti un attimo a riflettere, Jasmine siamo tutti noi. Così come noi siamo anche tutti gli altri morti sul lavoro.
Dovremmo riflettere ed agire, fermarci quando è pericoloso, pretendere la sicurezza anzitutto. Sempre e ovunque.

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