Treviso, spazio Paraggi. Lezione ad una ventina di corsisti di scrittura creativa.
Io.
Sì, io.
Ne è valsa la pena, anche solo per le risate mentre leggevo "Il terminale", da "Ottanta lettere".
Per la signora che mi ha detto "sì, te scrivi le cose porche ma ci metti un sacco di umanità dentro" e per i baci che alla fine ho dispensato all'alchemico timido pittore e agli altri corsisti.
Bello.
Fatacarabina
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13 commenti:
Mmmm...interessante...mi sa che lo compro 'sto "ottanta lettere"
:D
ah quindi non lo avevi già fatto!!
«Scrivi le cose porche»? Ah, ora capisco meglio un po' di cose.
Dove si può comprare o scaricare, 'sto libro sporco?
Uhm me Sa che non ti interessa davvero, ciao
Che malfidente.
No e' che te vedi cose che io non vedo e il problema non è mio :)
No e' che te vedi cose che io non vedo
Questo è proprio il meccanismo della fruizione letteraria, o no?
Comunque tanto io il libro se lo voglio lo trovo lo stesso, cicca cicca.
Lo hai davanti agli occhi, cicca cicca
Ma a te il libo non interessa, ti basta criticare, no..?
Libro , che poi mi rinfacci anche l'errore
Io non sono che un critico, ma mi serve materia.
La cerchi qui? Perdi tempo
Divertente comunque l'uso di infiniti nomi diversi, ciao
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