Mi sono svegliata con la voglia di saltare dentro una pozzanghera.
Con tutti e due i piedi.
Sciaff.
Sporcarmi tutta. Sentire il fresco che vien su per le gambe. Gli schizzi sulla faccia.
Ridere. Di me, di te, di tutto quel che mi sta attorno, troppo sudato.
Non piove da settimane, l'ultima pioggerellina è durata 5 minuti, la pioggia è svanita prima ancora di aver potuto assaporarne l'odore.
Fa caldo, è una estate troppo calda per pensare.
Il venticello quando arriva, se arriva come adesso, lieve lieve, quasi fosse pure lui intimidito da tutto questo caldo che fa evaporare i nostri pensieri, è una magra consolazione.
Ci vuole una pozzanghera.
Adesso metto l'acqua in vasca e ci salto dentro, con tutti e due i piedi.
Sciaff, mi bagno tutto, il fresco su per le gambe, gli schizzi in faccia.
Rido.
Di me, di te, di tutti sti sentimenti sudati.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina

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