Fatacarabina

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martedì 27 settembre 2011

Duri i banchi

Se c'è un detto veneziano che trovo esaltante, e che è anche un album dei Pitura Freska, per dire, è "Duri  i banchi". Lo dicevano i vogatori delle navi veneziane alle prese con gli sballottamenti in mare. "Duri i banchi", teniamoci saldi, insomma, per superare la tempesta.
Per la cronaca, i banchi sono le assi di legno su cui sedevano i marinai.
Bellissimo, ogni volta che lo dico sento l'incitazione dentro che si fa avanti e mi vien da guardare verso la laguna, là dove l'acqua sie ore ea cresse e sie ore ea caa.
Anche oggi che per un attimo mi sono sentita nella tempesta, io, che del vento ho imparato a non avere paura, l'ho detto alla mia passione, che mi stava vicino mangiando un pacchetto di crackers.
"Cara, Duri i banchi". E siamo state là, io e la mia passione, sulla panchina. Le ho raccontato anche di quella volta che sul lago Nahuel Huapi c'era la bora e io ho provato a buttarmi in avanti, a cadere, e il vento mi ha tenuto in piedi.

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