Fatacarabina

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giovedì 18 febbraio 2010

Quello che no

Voglio così tante cose che alla fine mi ritrovo confusa, seduta a questa tavola, con la tovaglia verde e blu che mi ricorda così tanto la laguna, che quando l'ho vista mi sono detta che doveva essere mia. Sono sempre stata abituata ad ottenere quel che volevo, sempre. Con l'impegno, con il soldo, con il sorriso. E invece adesso voglio così tante cose che non si possono mica ottenere se non con l'impegno e il sorriso e il soldo, no, non si può, che poi mi guarderei allo specchio e mi farei schifo e io voglio invece non averle, alla fine, tutte le cose che voglio se poi non posso guardarmi al mattino e sorridermi e gioire del fatto che io sono libera e posso volere bene a chi voglio e posso essere chi voglio, senza che ci sia di mezzo manco l'odore di un soldo, che se ci pensi l'odore del soldo non è bello e il gusto è anche peggio, è metallico come quando mangi qualcosa di amarissimo e ti resta per ore la certezza di dover convivere con una bocca che sa di ferro, e non puoi toglierla perché è la tua e senza bocca ti faresti paura, allo specchio, e fai le smorfie di disgusto, e io invece per le cose che ho avuto e vorrei avere non ho mai provato e mai vorrei provare quel sapore di ferro, che alla fine è la differenza tra quello che ti meriti e quello che no.

2 commenti:

vix ha detto...

amarissimo. verissimo. senso di impotenza.

peppermind ha detto...

ottima individuazione di differenza.

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