Fatacarabina

Fatacarabina

venerdì 3 luglio 2009

Confessioni di una cialtrona

Sessanta chili di muscoli ed ossa, ci rifletto davanti alla mia dietologa che mi spiega che ho un metabolismo eccezionale e che sono io una donna tutta curve. Le togli e fai schifo, mi ha detto. Con i miei muscoli e le mie ossa, faccio lei, le ho risposto. E ci siamo fatte una risata.
Come faccio a sentirmi così donna dentro se ho tutto 'sto peso di base, che è mio, cioè senza quel peso di base mi affloscio come una ameba eh, mi sono chiesta poi uscendo dallo studio.
E' che sono cialtrona, di mio, è stata la risposta.
Per qualcuno le donne come me sono chiattone e io subito ho preso la palla al balzo e mi sono sentita chiatta felice.
Dentro di me c'è sempre la bambina grassoccia che piangeva attaccata alla fontana del giardino dell'asilo, perchè voleva mamma e la madre superiora le sembrava Belfagor.
E che trovò la via di fuga alla condizione di ciccetta in un fumetto, Mafalda.
Quella che dopo esser stata sgridata per una marachella, se ne usciva con un ti perdono.
Quella bambina c'è sempre e per proteggerla, alla fine, io sono diventata una cialtrona.
Una che si mette il naso rosso a palla e clowneggia e si diverte pure.
Non sono donna? La mattina, no, lo ammetto, che ho bisogno di mezz'ora di silenzio e di tre caffè per prendere possesso del mio corpo, uscendo dalla condizione procionesca del dormiveglia. Poi comincio ad assumere sembianze femminili. C'ho pure una personal shopper, la Gigia, quella dell'adorabile deficiente.
Mi faccio la doccia profumata tutte le mattine, mi lacco le unghie dei piedi, mi metto la crema idratante che quando ho finito sono unta come le pentolina della fondue. Mangio solo quello che mi piace.
Combatto la mia lotta quotidiana contro i capelli bianchi e crespi.
Ho un ombelico che fa cagare ma, per ovviare, sono diventata una brava suonatrice di epacentri. Mi piace toccare, e così tocco tutto e tutti. Mi piace annusare, e così annuso tutto e tutti.
Con un vanghetto in mano, sono un portento, e infatti mi sa che avevo un futuro come verduraia e invece mi son gettata in un lavoro intellettuale che cozza a volte con questo lato sinistro del cervello che è procionesco e selvaggio e che esce sempre fuori. E' il lato cialtrone, che ci volete fare.
Lo confesso.
Ma una cialtrona, alla fine, non è pericolosa, è solo imprevedibile.

Ricordo ancora il signore fuggito a gambe levate dopo un mio bacio. Sono stata un mese a pensare che avevo l'alito cattivo e mi sono ubriacata con il colluttorio.
Un altro signore era così affascinato dai miei discorsi che mi portava a letto ma poi stavamo ore a parlare e ridere, che ci dimenticavamo quel che stavamo facendo. Star zitti, 10 minuti, e concludere? No? Forse ero un caso da studiare.
C'è anche chi è andato oltre la chiacchiera e si è trovato bene. Che io, mi sa, con questi 60 chili di muscoli, ossa e cialtroneria, sono accogliente come un divano.

9 commenti:

Unknown ha detto...

portamiseria Fata, tu sei favolosa! solo una donna favolosa poteva scrivere il post autobiografico più bello che io abbia mai letto. mi piace mi piace mi piace mi piace.

vix ha detto...

ma sessanta chili non sono niente! io ne peso sessantotto/nove...

Gaia ha detto...

applauso più abbraccio (morbido)

peppermind ha detto...

Dove si prende il numerino?

fatacarabina ha detto...

per cosa @peppermind, il numerino?

peppermind ha detto...

Per farti la corte, che domande @__@

fatacarabina ha detto...

@peppermind, ohhhh beh tieni il numerino...

peppermind ha detto...

Sarà un numero devastantemente alto, sigh...

fatacarabina ha detto...

non mi pare proprio...:D

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