Non è una data precisa, è un periodo.
Un'estate fa io sono rinata. Venivo da un anno in cui mi dibattevo tra gli errori di valutazione e reazione dovuti all'ansia, che voleva a tutti i costi essere la mia migliore amica, e si divertiva a distorcere quel che sentivo e che vedevo. Mi chiedevo se sarei stata capace di amare, ancora, un uomo, con tutto il mio carico da novanta di paure, che ribollivano e mi facevano sentire una pentola a pressione. Avevo scambiato un bacio per affetto, avevo cercato risposte là dove non c'erano manco domande, avevo provocato disprezzi definitivi e collezionato piccoli fallimenti da primo premio alla sagra del garusolo.
Poi arrivò il caldo. Un'estate fa avevo in bocca il sapore di mojito e kebab, sulla pelle un vento caldo.
Avevo amici nuovi, veri, con cui vidi l'alba.
Con il vento arrivò un bacio, inatteso e spontaneo, che sembrava non finire mai. Gli errori non sembravano più così insormontabili, l'affetto aveva una definizione, non c'era manco bisogno di far domande perché quel che vedevo era reale. La mia pancia mi lanciava segnali inequivocabili come il faro del porto. E poi la meravigliosa sensazione di stare bene, di essere ancora donna. Mi sono spogliata, sono rimasta nuda. E ho spento il cervello e il fuoco sotto la pentola a pressione, con un colpo d'anca.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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8 commenti:
Bello e difficile questo tuo ricordar(ti)...
uau.
è proprio quando riesci a spegnere il cervello che stai bene :)
Mi hai fatto tornare alla mente una canzone dei Delta V:
http://www.youtube.com/watch?v=brztAWp-RP0
ps
sono d'accordo con claire
io ti leggo e penso qui rischio che mi commuovo e infatti poi puntualmente mi commuovo.
ci sorprende la vita che bussa. tu lascia aperta la porta e butta via i vestiti. ché servono coraggio e curiosità, incoscienza ed ironia. il resto vien da sé, con un po' di fortuna.
'Perché il tempo che scioglie gli entusiasmi prepara pacchetti per nuove feste, sbiadisce le bandiere lasciando i rattoppi più evidenti dei colori e ci fa vivere così come strisce discontinue di felicità da dipingere ogni volta su un tentativo di asfalto di normalità. Sorprendendoci ogni volta' (autocit.)
Olè!
poi, in seconda battuta, sicché son foresto - o magari solo gnorante - mi dici che d'è la sagra del garusolo, pls?
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