Inizia il conto alla rovescia, poi dopo la sbornia, ho deciso, non esisteranno più candeline su cui soffiare. Festeggerò al limite ogni vent'anni, così per far il conto soprattutto di quanti rimarranno al mio fianco a sopportarmi.
Non avere età, credo, sarà una bellissima sensazione. E così mentre penso alla prossima futura libertà, faccio il conto del lavoro di quest'anno ma senza metter gradi di valore a quel che mi è capitato perché visto che le cose le ho vissute sulla mia pelle, l'importanza è sottintesa.
Ho imparato a lasciar perdere, a non insistere continuamente nel tentativo di avere ragione.
Ho imparato che le cose e le persone se ne vanno e io non devo far niente per farle restare.
Ho imparato che l'inadeguatezza non è una condizione necessaria del mio essere.
Ho imparato che io comunico scrivendo e poco importa se non diventerò una famosa scrittrice: io continuerò a scrivere, fosse anche solo per me.
Ho imparato che ho dentro una infantilità che mi porta a volermi sempre circondare delle persone che mi piacciono ma devo metter nel conto che gli altri non vogliano far lo stesso con me.
Ho imparato che esser spontanea e dire tutto non serve a farsi capire.
Ho imparato che ci sono solitudini che non riempi neanche con un bastimento di abbracci e sorrisi.
Ho imparato che ci sono solitudini che ti scaldano invece come un caminetto acceso di notte, mentre fuori c'è la tormenta.
Ho imparato che le cose accadono e basta.
Ho imparato che una raffica di no regalano una bella sensazione di libertà.
Ho imparato che sono, dentro, una donna diversa da come appaio fuori.
Ho imparato che se io amo, amo e basta.
Ho imparato che sarò sempre una ex ansiosa, magari un giorno divento anche una ex tabagista.
Ho imparato che sorridersi al mattino non è da deficienti, ma materia prima per sani.
Ho imparato che mostrarsi deboli, e quindi veri, non annulla i propri personali superpoteri ( e lasciatemi qualche illusione... lo vedo che storcete il naso, ma chissene...)
Ho imparato che gli amici o ci sono o non ci sono e non serve metterli sul piedistallo per vederli meglio.
Ho imparato che ho un sacco di cose da imparare.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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10 commenti:
io non ce l'ho mica fatta, ancora, a imparare tutte quelle cose là.
@chiaratiz
a suon di sbatter la testa, alla fine o crepi piena di ematomi o impari :)
sì, ma per esempio io di lasciar andare le persone non sono mai stata capace. E l'inadeguatezza... guarda non ne parliamo neanche, che ho da fare tanta di quella strada...!
ovvio che fa male che qualcuno se ne vada ma ho imparato, a mie spese, che puoi solo starci male, appunto.
Sull'inadeguatezza, beh, quella è la battaglia della mia vita. Da giorni pare vada bene ma gli scivoloni sono sempre dietro l'angolo
ho fatto un aggiornamento, tanto per chiarire che un'altra cosa che ho imparato che non sono quella che ha tutte le risposte in tasca :D
Tu sei già una scrittrice. Essere famosi è un dettaglio, in fondo.
l'essere famosi senz'altro, l'essere quel che vorrei non è così facile :)
Mi hai commosso.
(E rivedo me stessa in tante, tante cose.)
Hai imparato... in un modo molto toccante.
Ci rifletto...
Imparare.
«Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continui ad imparare resterà giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.»
(Henry Ford)
ps:relativamente a "risvegli".
Perchè io in ciabatte e tu a lavoro?
Ci sono misteri che noi piccoli essere umani non possiamo comprendere ;-)
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