(foto presa dal sito http://www.fortemarghera.org/)
Per chi non conosce Mestre e pensa solo che sia il posto più brutto messo accanto al posto più bello (Venezia) ecco consiglio, dopo esser sceso dal treno alla desolante stazione ferroviaria o dopo aver parcheggiato l'auto dopo l'esperienza del passante, di fare un giretto oltre che al parco di San Giuliano anche al forte Marghera, uno dei tanti forti militari ottocenteschi che circondano la città di terraferma.
Così si accorge che dal brutto qualcosa di bello sta saltando fuori.
Spazi che il Comune ha acquisito dal Demanio militare e che sono stati in questi anni preservati dal lavoro di tantissimi volontari e appassionati. Forte Marghera è probabilmente il più bello, con la sua forma a stella. Ed è bello perché è un posto vivo. Alla faccia di quelli che pensano è solo passato, mezzo morto, con i capannoni malandati e tanti lavori di restauro da fare, che costano milioni e milioni di euro e allora tanto vale affidarlo ai privati che loro sapranno valorizzarlo in tempi di bilanci comunali all'osso.
Per carità io non ho nulla assolutamente contro l'imprenditoria e la sua capacità innovativa. Però ho passeggiato nei viali del forte e mi sono convinta che questo non è uno spazio a sé rispetto alla città in cui io sono nata e vivo. E' un pezzo di città, nella città, e lo si capisce quando, per scommessa, si è deciso di tenere aperti i cancelli fino a notte. E visto che è un pezzo di città, una specie di quartiere in più che possiamo annettere, ecco, io vorrei che fosse la politica e non l'imprenditoria a decidere e guidare questa definitiva annessione. Sarebbe un bel modo anche di festeggiare i 150 anni dall'Unità d'Italia, non trovate? Da forte Marghera partirono i ribelli contro l'invasore austriaco, da qui può decollare quella ribellione al brutto che i mestrini hanno imparato a conoscere fin troppo bene. E non parlo solo di Urbanistica ma soprattutto di ambiente.
E allora, cara mia politica cittadina, se serve trova tutti gli sponsor che vuoi ma non cedere al miraggio di una cessione di questi spazi, anche se è costosissimo dire di no e pare più veloce la finanza di progetto.
Me ne sono convinta, dicevo, passeggiando dentro il forte, ieri sera, con il caldo e le zanzare.
Vivi sono gli alberi, che a passeggiarci in mezzo di sera fanno quasi impressione.
Vivi sono i prati dove passeggiare a piedi nudi e se lo fai di sera ti viene da sussurrare, per rispetto verso le cicale che si chiamano, gli uccelli che cantano e i gatti che vanno in missione.
Vivissimi sono i ragazzi che qui arrivano per passare qualche ora con gli amici, mangiare, ridere, suonare e anche proporre attività culturali e artistiche.
Viva è pure la gente che viene la sera a mangiare ad un prezzo più che equo o magari passa a bere lo spritz perché si sa che se vai al forte qualcuno che conosci lo trovi di sicuro. Proprio come in piazza.
1 commento:
Si, e' un bel posto dove viene voglia di immaginare un futuro con piu' spazio per la gente. Dove viene voglia di provare a renderlo possibile questo futuro
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