Fatacarabina

Fatacarabina

martedì 28 gennaio 2014

Discorso agli squagliati

C'è questa cosa del dire "ti amo", di nuovo.
Sì, fate un poco  di conto…quante volte l'avete detto? Sopra le dieci volte mi farei delle domande, sotto le dieci volte potete starmi dietro.
L'avete detto forse una volta sola o massimo due, e allora mi capirete benissimo. Potete anche non averlo detto mai, e anche qui mi farei delle domande, oppure potreste aver preferito sempre il "ti voglio bene", che è bello perché presuppone che a chi lo dici vuoi che vada tutto bene, benissimo, ed è bello come sentimento questo. Ma il ti voglio bene potete usarlo anche per vostra madre, vostro fratello, il cane del vicino, l'amico di una vita e allora quando incontrate quegli occhi che vi squagliano come gelato al sole che ci state così bene ad essere gelato squagliato e camminate con la testa altrove, tutti i giorni, e sorridete agli incroci e ridete da soli dei piccoli momenti che vi vengono in mente, e sentite il bisogno, fortissimo, di un abbraccio, che avete freddo, perché siete gelati squagliati, voi, cosa dite al soggetto del vostro desiderio?
Ecco, ti amo.
Ci sta.
Però, poi, quel soggetto lo ha già sentito quel ti amo, da un'altra ugola, da un'altra faccia, e il punto non è se era squagliata o meno, il punto è che il soggetto squagliatore magari la percepisce come cosa ripetuta che non lo esalta. Anzi, gli ricorda cose a cui non vorrebbe pensare più.
E voi che c'entrate?
Dai ditemelo, che c'entro io?
Niente.
Voi il nuovo gelato squagliato, come ci rimanete nell'intuire che quel tono che avete usato pare una ripetuta noiosa, da cover band di periferia che suonerà pure bene, ma che due balle se devo sentire le cover mi compero l'originale che è meglio, no?
Come ci rimanete?
Ci rimanete piccoli
Piccoli gelati squagliati afoni.
E allora, meglio che vi inventiate parole nuove, originali, solo vostre, e del soggetto squagliatore, e divertitevi a dare nuove forme a quella parola lì.
E siate sereni, che la voce ritorna.

4 commenti:

fatacarabina ha detto...

Ovviamente si parte dal presupposto che l'altro condivide ma fatica, se fatica e non condivide, non ci sono questioni su cui discutere :)

Stefania ha detto...

ciao fatacarabina sono quella che ha dato il "la" al weBookrossing. E' arrivato il libro? Posso mettere il tuo link nel mio blog?

fatacarabina ha detto...

ciao è arrivato, scusami non ho ancora avuto tempo di scriverlo da baol, pensavo di farlo oggi. Puoi mettere il link

Baol ha detto...

Se intendi le volte che si è detto "ti amo" a squagliatori diversi, non ho superato le dieci volte; se invece intendi le volte che si è detto "ti amo", a prescindere, beh, uff, ho superato le migliaia ed hai voglia a dirmi che così si svaluta, non mi interessa, c'è di peggio.
Non bisogna farsi problemi nel recepimento dell'altra parte, soprattutto se comunque l'altra parte è consapevole.
Certo, poi, inventare parole nuove è sempre bello, sai che la penso così.

Sai che siamo gli unici ad avere due frasi? "Ti voglio bene" e "ti amo", gli inglesi usano "I love you2 e basta. Siamo gli unici che modulano i sentimenti ma vuoi sapere come la penso? Se si possono odiare dello stesso odio più persone, se possono starci indifferenti più persone,della stessa indifferenza, allora si possono amare più persone dello stesso amore.

Scusa il papiro ;)

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