C'è questa cosa del dire "ti amo", di nuovo.
Sì, fate un poco di conto…quante volte l'avete detto? Sopra le dieci volte mi farei delle domande, sotto le dieci volte potete starmi dietro.
L'avete detto forse una volta sola o massimo due, e allora mi capirete benissimo. Potete anche non averlo detto mai, e anche qui mi farei delle domande, oppure potreste aver preferito sempre il "ti voglio bene", che è bello perché presuppone che a chi lo dici vuoi che vada tutto bene, benissimo, ed è bello come sentimento questo. Ma il ti voglio bene potete usarlo anche per vostra madre, vostro fratello, il cane del vicino, l'amico di una vita e allora quando incontrate quegli occhi che vi squagliano come gelato al sole che ci state così bene ad essere gelato squagliato e camminate con la testa altrove, tutti i giorni, e sorridete agli incroci e ridete da soli dei piccoli momenti che vi vengono in mente, e sentite il bisogno, fortissimo, di un abbraccio, che avete freddo, perché siete gelati squagliati, voi, cosa dite al soggetto del vostro desiderio?
Ecco, ti amo.
Ci sta.
Però, poi, quel soggetto lo ha già sentito quel ti amo, da un'altra ugola, da un'altra faccia, e il punto non è se era squagliata o meno, il punto è che il soggetto squagliatore magari la percepisce come cosa ripetuta che non lo esalta. Anzi, gli ricorda cose a cui non vorrebbe pensare più.
E voi che c'entrate?
Dai ditemelo, che c'entro io?
Niente.
Voi il nuovo gelato squagliato, come ci rimanete nell'intuire che quel tono che avete usato pare una ripetuta noiosa, da cover band di periferia che suonerà pure bene, ma che due balle se devo sentire le cover mi compero l'originale che è meglio, no?
Come ci rimanete?
Ci rimanete piccoli
Piccoli gelati squagliati afoni.
E allora, meglio che vi inventiate parole nuove, originali, solo vostre, e del soggetto squagliatore, e divertitevi a dare nuove forme a quella parola lì.
E siate sereni, che la voce ritorna.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina

martedì 28 gennaio 2014
lunedì 20 gennaio 2014
Ah, se non ci fossero loro
Sintesi sintetica di un dialogo tra due amici, dove M. si sente scema per provare determinate arcaiche pulsioni, e L. accorre come un segugio al minimo sentore di problemi, e analizza con la dovuta accuratezza la questione.
M: ...Lascia perdere, sono io cretina
L: Era esattamente il punto dove volevo portarti. Brava.
M: ...Lascia perdere, sono io cretina
L: Era esattamente il punto dove volevo portarti. Brava.
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