Arturo s'è messo paura e si è chiuso in armadio e mi parla da lì, non ci vuole avere a che fare, per ora, dice. E dice che se io la smettessi di sognare ad occhi aperti, forse queste cose non ci capiterebbero.
Lei, la tigre, è entrata in casa senza bussare, si è sistemata ai piedi del letto e si è messa a fissarmi e a ringhiarmi contro, mostrandomi le zanne aguzze. Sono come madreperle appuntite.
Dorme con un occhio solo, con l'altro mi fissa e segue ogni mio spostamento. E' di una bellezza spaventosa, che lascia senza fiato, il pelo ad ogni respiro si muove. Sembra avere il vento addosso.
Io rimango senza fiato ad osservarla.
Sostengo lo sguardo, sputo la mia palla di pelo da gattina spelacchiata e resto là. Se volesse, lei, la tigre, con un colpo di zampa potrebbe spedirmi a chilometri da qui, invece non lo fa. Resta là e mi fissa. Non fa altro. Ma se mi avvicino, tira fuori le zanne.
Dentro a quegli occhi azzurri ci sono rimasta dentro a lungo stamattina, mi ci sono accoccolata e mi sono sentita protetta.
1 commento:
Essì, la tigre capita che fa così
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