Che sapore ha il desiderio? Io ho scoperto un gusto nuovo ieri, in una casa che non è la mia, davanti ad una donna che non sono io. Racconterò bene questa esperienza, ma ieri mi sono portava via da quella casa un gusto nuovo. Quello di un limone, tagliato in quattro, intriso di sale, e tenuto bagnato in un pochino d'acqua per un mese. E poi cucinato.
E' un limone, c'è del sale dentro. Mentalmente il cervello ti rimanda ad un sapore che si conosce, ti manca solo la tequila, e ti viene del tutto normale pensare che quel gusto lo conosci già.
Poi lo metti in bocca, il limone cucinato per un'ora, dentro una pentola di terracotta, con del pesce, delle verdure, tanto coriandolo, e scopri un sapore tutto nuovo.
Che non ti aspetti, che ti solletica il palato, che ti fa partire per un viaggio.
Il desiderio non ha mai un gusto uguale all'altro, ogni storia non è mai la ripetizione di un'altra. Ci sono le spezie per stupirci: i sapori delle vite, dei luoghi, e cambia tutto.
"È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore." "Meglio così che il contrario," risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera. "Perché?" "Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile."
Fatacarabina
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